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“Da che parte stai?”, l’invito dell’Arcivesco di Napoli a fare scelte contro la camorra

Da che parte stai?”, l’invito dell’Arcivesco di Napoli a fare scelte contro la camorra

25 Marzo 2022

Possono essere ‘neutrali’, o ‘mormoranti’, o ‘benaltristi’. Le definizioni si sprecano, ma l’effetto è soltanto uno: incoraggia, sia pure inconsapevolmente, la camorra a proliferare.

È la conclusione cui arrivano tutti i relatori invitati dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a discutere delle infiltrazioni criminali nella società a dichiarare “da che parte stai”.

Il convegno deciso dall’arcivesco di Napoli , don Mimmo Battaglia, parte dalla ricerca di una risposta e proprio dalla ricerca di una risposta e al quesito strisciante, quando si di camorra e di mafia, quando si è di fronte a scelte politiche, amministrative, sociali ed economico. 

E la domanda diventa un imperativo categorico per il procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli , Luigi Riello, che chiede apertamente di uscire dall’equivoco. 

Vedo troppa attenzione per i carnefici e molto poca per le vittime dei reati – dice Riello – troviamo piu’ giornalisti che intervistano ex terroristi e mafiosi, seduti a una cattedra di universita’”.

E Riello chiede alla chiesa di negare la comunione ai camorristi, cosi’ come è negata ai divorziati. Per il sindaco di Napoli , Gaetano Manfredi, “parlare di legalità a Napoli sembra quasi banale, perchè la grande sfida sulla legalita’ è la più importante. Eppure sembra quasi una cosa normale e corriamo il rischio di un’assuefazione e di perdere la tensione operativa che ci aiuta a combattere e un fenomeno che e’ uno dei grandi freni allo sviluppo”.

La strada indicata dal primo cittadino è instaurare “un comportamento quotidiano sul rispetto delle regole. Non rispettare le regole a volte viene visto come un valore e non un disvalore”.

E città con le percentuali piu’ alte d’Europa sulla dispersione scolastica, Manfredi lancia “sfida educativa”.

L’opportunita’ di crescita formativa – dice – significata’ di lavoro dignitoso, e sicuramente l’esercito di quelli che combattono per la legalta’ si amplia”.

È sul contrasto al “welfare criminale” che si concentra l’analisi dei relatori. “Non è sull’estorsione, per un posto di lavoro o un trattamento privilegiato in ospedale – rileva il comandante del Ros di Napoli , Andrea Manti- e in alcuni quartieri ci sono anche statuette votive dedicate ai capiclan deceduti”. Ed è sul consenso che la criminalita ‘ detiene sul territorio che si sviluppa la vera guerra.

Dovremmo cercare di arginare quel consenso – spiega il capo della squadra mobile della questura di Napoli Alfredo Fabbrocini Altrimenti non faremmo che altro spazio lasciare ai giovani emergenti”. C’e’ poi l ‘altro fronte di guerra, che i livelli piu’ alti, quelli dell’economia.

I grandi cartelli camorristici sono costellazioni di imprese – spiega il procuratore di Napoli , Giovanni Melillo – non c’è figura criminale di significativo rilievo che non abbia intorno a se’ una piccola rete di imprese. La camorra e le mafie sono ormai una componente strutturale e perfino addestrativa di larga parte del sistema produttivo e del sistema economico. È doloroso dirlo ma è così. Il legame con le imprese consente ai grandi cartelli camorristici di costruire due linee: una linea avanzata, che serve per la costante espansione del potere mafioso, delle attività di riciclaggio, di frode innanzitutto fiscale, e c’è una linea di resistenza nelle fasi in cui le organizzazioni criminali sono costrette ad arretrare per l’azione repressiva dello Stato. Qui le imprese diventano garanzia per la conservazione silenziosa dei legami occulti”.

Stanno uccidendo Napoli e non possiamo stare a guardare alla finestra”, avverte l’arcivescovo di Napoli , che richiama la citazione di don Tonino Bello. 

Delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio – ricorda din Mimmo Battaglia – quante hanno avuto la sensazione che la camorra abbiamo lento, a piccole dosi, vuoi con la violenza, con il mercato della droga , o con questo salto che sta facendo, stesse uccidendo Napoli Io da che parte sto, tu da che parte stai? perche’ la situazione in cui versa la citta’ richiede una scelta di campo, non consenti il ​​non schierarsi. omissione e di indifferenza sarebbe il piu’ grave di tutti.Ogni giorno io mi pongo questa domanda, da che parte sto, da che parte sta la chiesa di Napoli e me la pongo con la consapevolezza che la tentazione rassicurante del tempio e’ la via di fuga piu’ facile da prendere quando la strada ci spaventa e le difficolta’ ci paiono insormontabili”.

Contro i neutrali si schiera anche don Luigi Ciotti, che li associa ai “mormoranti”.

Se c’e’ una malattia terribile – dice il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti – sono proprio i neutrali, ei piu’ pericolosi sono i mormoranti, che non dicono mai niente , ma poi sono pettegoli, lavorare sotto, distruggono, etichettano, giudicano, e ce ne sono anche nella chiesa. E i neutrali sono pericolosi come le malelingue. mafioso. Perche’ si diventa complici facendo cosi’. Allora vogliamo un cambiamento vero, non dei semplici adattamenti. Sogniamo un cambiamento vero, una profonda trasformazione”.

Fonte:https://www.ladomenicasettimanale.it/2022/03/25/da-che-parte-stai-linvito-dellarcivesco-di-napoli-a-fare-scelte-contro-la-camorra/