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Da Casertace, Lo sporco business

La Gori, pupilla degli occhi di Carlo Sarro, ha dato in affidamento diretto alla società di famiglia di Maria Rosaria “sesta taglia” Rossi, un incarico da 90 MILA EURO. 17 giorni dopo Sarro è diventato commissario di Forza Italia 

In calce all’articolo l’esito della gara. Si tratta di una società che ha sede a piedimonte Matese e che ha lo stesso nome di una società romana di cui è presidente il marito, ci dicono oggi separato, della senatrice forzista

Nella foto Persici, Rossi, Sarro e Caldoro

 

CASERTA – Quando diciamo che l’avvocato Carlo Sarro è un abile uomo d’affari, abituato a fare quattrini e ad orientare quattrini, esprimiamo un giudizio non negativo nei suoi confronti. Quando da giovane, ai tempi dell’università, faceva parte della Federazione Giovanile Comunisti Italiani, espresse subito quest’attitudine collegandosi non all’ala rivoluzionaria della Figc, ma al gruppo movimentista e trovò in Achille Natalizio e Giovanni Malinconico, quest’ultimo ancora ai domiciliari con l’accusa di camorra, i propri riferimenti in grado di assecondare questo suo specialissimo talento.

Successivamente, i tre fecero finta di dividersi politicamente, ma continuarono ad andare d’amore e d’accordo, come dimostra, chiaramente, l’episodio di Villa Literno, quando dentro al maxi affare dell’appalto da 10 milioni di euro, vinto da Malinconico, in nome e per conto, stando a quanto ha detto il Pm, Antonio Ardituro, nella sua recente requisitoria, del boss Antonio Iovine, detto ‘o Ninno, giocò un ruolo tecnico fondamentale proprio Carlo Sarro (CLICCA QUI), che riunì in unum i tre distinti finanziamenti. 

Su questo terreno Sarro ha pochi rivali capaci di reggere il confronto, come ha pure dimostrato nella brillantissima operazione che non solo ha salvato la Gori (società mista pubblico-privato, che gestisce il ciclo delle acque in un’ampia fascia territoriale, la quale va dai comuni alla periferia di Napoli Sud, cioè Pompei, fino ad investire l’intero agro nocerino-sarnese), ma l’ha fatta fiorire, rendendo radioso il futuro dei soci pubblici, cioè i comuni della valle del fiume Sarno, e del socio privato, Acea, cioè Caltagirone o poco più. Una transazione che Casertace definì, a suo tempo, inquietante, che spalmava, in pratica, all’infinito il debito stra-milionario che Gori aveva ed ha nei confronti della Regione Campania.

A quel periodo risale il consolidamento dei rapporti tra Sarro e Caldoro. Successivamente la Gori, diciamocela tutta, è diventata una cinghia di trasmissione degli interessi del nuovo entourage di Berlusconi, di quel cerchio magico che, da un anno e più, detta legge a Palazzo Grazioli.

Lo scorso 28 luglio, 17 giorni prima della nomina di Carlo Sarro a commissario provinciale di Forza Italia di Caserta, la Gori, che ha sede ad Ercolano, ha aggiudicato una gara molto significativa, anche se non molto remunerativa (l’importo è di 90 mila euro), per la gestione ed il recupero stragiudiziale di crediti.

Affidamento diretto, perché, così si legge nell’atto deliberativo, “per la selezione degli operatori economici è stata utilizzata una procedura negoziata senza  previa indizione di gara, ai sensi dell’art. 221 comma 1) lett. i) del D.Lgs. 12 aprile 2006 n.163″ a favore dell’impresa  EUROSERVICE S.p.A. con sede legale a Piedimonte Matese in viale della Libertà.

Indovinate chi opera a quest’indirizzo con un call center ed altre attività simili e collaterali? La famiglia di Maria Rosaria Rossi, la nuova “Giunone” di Berlusconi, lady sesta taglia che il cavaliere ha voluto addirittura far senatrice.

Senza scomodare la famosa vicenda dell’imperatore Caligola, in questo caso molto ha contato nella carriera della matesina Rossi il matrimonio fatto con l’imprenditore romano  Antonio Persici, presidente della Euroservice Group Spa con sede a Roma in via Francesco Gentile.

A quanto si sa la Rossi e Persici ora sono separati e non dormono più sotto lo stesso tetto. Ma la ragione sociale della Euroservice S.p.A. di Piedimonte Matese, beneficiaria dell’affidamento realizzato dalla Gori, società collegata agli interessi professionali di Carlo Sarro, dell’ex giudice del Tar, oggi avvocato amministrativista di grido, Terracciano, della sorella di quest’ultimo, che condivide con Sarro uno studio professionale a Napoli, in viale Gramsci, è in pratica corrispondente alla ragione sociale dell’Euroservice romana di Persici.

Coincidenza? Difficile crederlo, anche se su questi aspetti tecnici della questione potremo essere più precisi nei prossimi giorni.

Gianluigi Guarino         Giuseppe Tallino

CLICCA QUI PER LEGGERE L’ESITO DI GARA

PUBBLICATO IL: 16 settembre 2014 ALLE ORE 20:30