LE INTERCETTAZIONI. Di tutto e di più tra Biagio Di Muro e Alessandro Zagaria, che il sindaco chiamava Alex: il rapporto con Salzillo, l’intrigo dell’Asi, i ruoli di Giuseppe e Pasquale Stellato, la carriera e i voti di Troianiello e la presenza stabile di Carmela Fusco
Abbiamo lavorato a lungo su queste intercettazioni anche per depurare le parti che coinvolgono persone a nostro avviso non fortemente rilevanti. IN CALCE TUTTI GLI STRALCI
SANTA MARIA CAPUA VETERE – C’è di tutto e di più in questa serie di intercettazioni telefoniche e ambientali fatte sui telefoni e sui telefonini di Biagio Di Muro e di Alessandro Zagaria, nell’auto del sindaco, davanti all’ufficio di quest’ultimo nel palazzo Lucarelli dove gli inquirenti avevano piazzato anche una telecamera video audio. Abbiamo impiegato un bel pò di tempo per cancellare e per depurare queste intercettazioni da quegli elementi privati o che coinvolgono persone che, a nostro avviso, vanno protette perchè citate dagli inquirenti solo per dimostrare quello che emerge in maniera lapalissiana: Biagio Di Muro e Alessandro Zagaria erano diventati inseparabili. C’era sempre il giovane faccendiere di Casapesenna al fianco del sindaco. Si parlava di tutto e di più ma in special modo di politica.
Significativo al nostro avviso in queste intercettazioni anche la presenza della figura di Vincenzo Gargiulo un altro che, incredibilmente, a suo tempo ci querelò perchè che la sua finanziaria di cui pubblicammo una foto a saracinesche chiuse, c’era stata una perquisizione che effettivamente c’è stata come risulta chiaramente dagli stralci che pubblichiamo in calce.
Tante conversazioni tra Di Muro e Zagaria vertono sull’operazione Asi, quella per intenderci che Casertace ha bollato come una delle più turpi operazioni politico affaristiche mai verificatesi nella storia di questa provincia: l’accordo, orchestrato da Stefano Graziano, insieme all’allora sindaco di Teverola Biagio Lusini, suo grande elettore e successivamente scaricato da Graziano, con Anthony Acconcia e Paolo Romano, con il sindaco di Mondragone Schiappa, ma soprattutto con Luigi Cesaro detto a’polpetta, dopo un incontro avvenuto nella sede della regione Campania di Roma nella quale Graziano incontrò Cesaro proprio per concordare gli assetti dell’Asi casertana chiusi anche grazie al concorso di imprenditori forti quali il sanciprianese, ex presidente dell’unione industriali Rino Della Gatta e l’aversano Pozzi, al fianco di Graziano alle elezioni regionali, e oggi al fianco di Marco Villano alle elezioni comunali di Aversa.
E’ una galleria ampia di personaggi compositi quella che sfila in queste intercettazioni: la segretaria del sindaco Lina Bottiglieri, la dipendente dell’Ambito dei servizi sociali Carmela fusco che ha libero accesso alla stanza del sindaco e che partecipa a conversazioni riservate del sindaco al pari di Alessandro Zagaria.
Il ragazzo di Casapesenna è dappertutto: nell’ufficio ma anche a casa del primo cittadino. E’ uno di famiglia, conosce bene anche Nicola Di Muro padre di Biagio, che lo chiama confidenzialmente Alex e che confidenzialmente è citato anche dai congiunti del primo cittadino allo stesso modo.
E poi c’è la storia del racconto del rapporto con Alfonso Salzillo. Di Muro ammette che l’amministrazione comunale è sopravvissuta anche grazie a lui. E d’altronde questo non stupisce noi di Casertace che all’epoca del primo tentativo di raccolta di firme da parte dell’opposizione, scrivemmo di un appuntamento riservato che Di Muro ebbe con Salzillo davanti a un bar di San Prisco. Saltano fuori parole anche sul rapporto ormai rovinato con Nicola Leone. E tantissime volte Di Muro e Alessandro Zagaria parlano di Giuseppe e Pasquale Stellato, quest’ultimo dentro completamente alle sorti elettorali di Stefano Graziano.
Ultima citazione: la biografia della famiglia Troianiello. L’assessore Carlo Troianiello, al tempo delle intercettazioni è già fortemente critico nei confronti del sindaco di Muro. E questi racconta ad Alessandro Zagaria la storia politica di quella famiglia; la storia di Alessandro Troianiello, papà di Carlo a cui Nicola Di Muro fece fare un giro da presidente della provincia nel 1983 e che spostava, come una pedina, nei due collegi di Santa Maria Capua Vetere 1 e Santa Maria Capua Vetere 2 (un pezzo della città più San Tammaro, più Macerata Campania) in base alle convenienze politiche. I suoi voti sentenzia Di Muro, Carlo Troianiello li ha preso grazie al padre, grazia a quelle 24 famiglie.
G.G.
QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLE INTERCETTAZIONI
PUBBLICATO IL: 16 maggio 2016 ALLE ORE 18:29
fonte:www.casertace.net