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Da Articolo 21.Il sequestro del porto di Roma

Si comincia a capire qualcosa di Mafia Capitale

Era prevedibile che si arrivasse in questi giorni al sequestro del porto turistico di Roma. Il presidente della struttura che era stato, a quanto pare, nominato da una giunta diversa da quella dell’attuale sindaco Ignazio Marino, Balini, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con le pesanti imputazioni di associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta riuscendo anche a far trovare di differente opinione il sindaco Marino e il neoassessore alla Mobilità Stefano Esposito che proprio l’attuale sindaco ha inserito nella nuova giunta.

Oltre ad avere sequestrato bloccandola i finanzieri stanno anche sequestrando della società concessionaria Ati, a seguito di un’indagine del procuratore aggiunto della capitale  Nello Rossi, strutture amministrative e commerciali e aree commerciali proprio a Roma. Il valore commerciale del sequestro sarà di oltre 400 milioni di euro.

Il porto turistico di Ostia-ha aggiunto tuttavia il procuratore Nello Rossi-continuerà a funzionare e gli amministratori dovranno tener aperto il porto e le strutture commerciali e ricettive presenti.

“Il giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Giammarinaro  ha rivelato come Balini avesse collegamenti con soggetti della mafia, con Cleto Di Maria  così come gli incontri periodici con la moglie di Roberto Giordano erano “volti a consegnare le somme di sostentamento e si può plausibilmente ritenere che Balini sia il gestore di attività economiche e finanziarie ad una delle strutture criminali nel territorio di Ostia e che costituisca anche il terminale effettivo di interessi criminali.” Balini era già noto alle cronache giudiziarie per l’inchiesta “Nuova Alba” che due anni fa vide l’arresto di 51 persone.

Balini è nipote di Vittorio Balini l’imprenditore partito come bagnino per arrivare nel 1989, un secolo fa direbbe qualcuno, ad accumulare un vero e proprio tesoro con i diritti televisivi di serie come Dallas che la Rai cedette a Berlusconi che realizzò una fortuna o Dinasty. I soldi arrivarono in quella famiglia partita dalla spiaggia di Ostia e si decise di investirne buona parte proprio ad Ostia trasferendosi ai piani alti del potere economico-finanziario. Gli inquirenti hanno scoperto in quella località una vera e propria organizzazione criminale cui Balini era evidentemente colluso. Un’organizzazione criminale e mafiosa non tanto nascosta se Gaspare Spatuzza, il pentito che ha rivelato quel che avvenne a Palermo nell’assassinio di Paolo Borsellino, voleva trasferirsi ad Ostia per combinare i suoi affari.  Mauro Balini diventa proprietario del Porto turistico di Ostia nel 2013. Fino all’anno prima era stato gestito dall’Ati. All’approdo venne concesso l’ampliamento dalla giunta Alemanno con circa 611 nuovi punti di ormeggio per imbarcazioni da diporto dai 12 ai 70 metri e l’ipotesi di accogliere traghetti e navi da crociere per la superficie di circa 22 ettari che dispone di 640 posti barca .
Costruito nel 2001, il porto è da sempre stato un punto  molto frequentato del jet-set nautico nazionale e internazionale e un luogo ideale per sfilate di moda, regate ed esibizioni di case automobilistiche. Nell’inchiesta è coinvolto anche un avvocato del foro di Roma. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere al riciclaggio o utilità di provenienza illecita. Il crac della società capofila è del valore di oltre 160 milioni di euro.

30 luglio 2015