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Cusani in manette: la terza sospensione, il corteo “fantasma” e la commissione Antimafia

Cusani in manette: la terza sospensione, il corteo “fantasma” e la commissione Antimafia

 

Cusani in manette: la terza sospensione, il corteo “fantasma” e la commissione Antimafia

20 gennaio 2017

di Mirko Macaro

Il cittadino Armando Cusani è stato arrestato lunedì dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Tiberio”, il politico Armando Cusani è tornato forzatamente in panchina. Estromesso fino a data da destinarsi dalle sue funzioni pubbliche, per quella che è la terza sospensione dal 2013. Un provvedimento notificato d’ufficio al Comune di Sperlonga dal prefetto di Latina Pierluigi Faloni nella tarda serata di mercoledì, e che avrà efficacia per la durata della misura restrittiva cui l’attuale sindaco (al terzo mandato) e già due volte presidente della Provincia è stato sottoposto con le accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti.

La prima sospensione era giunta nel 2013 per la condanna di primo grado nel processo per gli abusi edilizi all’hotel “Grotta di Tiberio”, la seconda per la condanna inflittagli in seguito alla rimozione della comandante della Municipale. Per un prolungato stop seguito, una volta riammesso alla politica attiva,dalla nuova discesa in campo che la scorsa estate aveva portato Cusani ad indossare nuovamente la fascia tricolore della Perla del Tirreno. Fino al terremoto d’inizio settimana che l’ha portato in carcere e, giovedì mattina, davanti al gip, al quale nel corso dell’interrogatorio ha provato a chiarire la propria posizione difendendosi da ogni contestazione.

Nel frattempo, giunta la terza sospensione, le redini della macchina amministrativa comunale sono state affidate al vicesindaco Francescantonio Faiola, anch’egli indagato nell’ambito della “Tiberio”, e che già aveva assunto il ruolo di traghettatore durante l’ultima consiliatura.

Sospeso Cusani dal Prefetto, sospesi dal Comune i due dipendenti dell’ente locale arrestati nella stessa inchiesta, il responsabile dell’ufficio tecnico Isidoro Masi e uno dei suoi predecessori, Massimo Pacini, attualmente responsabile del settore Ambiente. Doppio stop dal servizio formalizzato mercoledì dal comparto Affari generali, e che si protrarrà fino a nuovi sviluppi sul piano giudiziario.

Intanto, su tutt’altro versante, tra mercoledì e giovedì una sequela da polverone: in paese si stava organizzando un corteo pro Cusani, circostanza successivamente censurata dai vertici della commissione parlamentare Antimafia.

IL CORTEO (STOPPATO) E LE CRITICHE DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA

Il tamtam da mercoledì mattina, in particolare via Whatsapp con un messaggio che stava diventando virale: “Sperlonga si unisce per manifestare solidarietà al proprio sindaco Armando Cusani e alla sua famiglia. L’appuntamento è per sabato 21 gennaio 2017 alle 15 in piazza Municipio per il corteo #IOSTOCONCUSANI

Uniamoci per gridare alta la nostra solidarietà con i toni pacifici di un sentimento puro, con la sola bandiera del cuore, del rispetto e della stima per Armando. Se lo desideri unisciti a noi. Insieme siamo ancora più forti!”

A certe latitudini, più di qualcuno era quindi intenzionato far sentire la propria voce in difesa del sindaco. “Amici”, spiegano ufficiosamente i beninformati. Che hanno però assicurato come tutto sia nato e morto nell’arco di poche ore: in serata, saputo dell’iniziativa, a chiedere lo stop sarebbe stata la stessa famiglia di Cusani, giudicandola inopportuna. Niente manifestazione.

Ma la voce si era già sparsa ad ampio raggio. Tanto che giovedì a riguardo è arrivato l’intervento di Claudio Fava. Il vicepresidente della commissione dell’Antimafia, peraltro nei mesi scorsi di scena a Sperlonga in un convegno sulla criminalità organizzata firmato dall’associazione Caponnetto. “Un corteo di solidarietà per un sindaco arrestato per corruzione ci sembra un’iniziativa grave e irrispettosanei confronti di magistrati e forze dell’ordine”, ha affermato Fava. “Ci auguriamo che la Prefettura di Latina possa e voglia adottare opportune e preventive misure per evitare un’iniziativa che ha il sapore di provocazione più che della solidarietà”. Non ce ne sarà bisogno.

Nel frattempo, è tornata alla carica l’opposizione. Con i componenti del gruppo di “Sperlonga Cambia”, guidati dall’ex candidato sindaco Marco Toscano, che hanno avanzato la richiesta di dimissioni. Tanto di Cusani che del consiglio comunale. “Un passaggio necessario”, secondo la minoranza. Ed eccone spiegate le motivazioni:

LA MINORANZA CHIEDE DIMISSIONI DI MASSA

Il sindaco, oltre ad esser un amministratore pubblico, è anche una persona inserita nel contesto sociale di una comunità, ha legami e affetti familiari. Se capita che un sindaco venga arrestato si innesca, quindi, un sentimento di vicinanza umana e di solidarietà che travalica le ragioni giuridiche o politiche, e che trova il suo unico fondamento nel senso di amicizia, amore e affetto. Non c’è nulla di sbagliato in questo. È umano, comprensibile e, per certi aspetti, condivisibile.

L’aspetto giuridico e quello politico, tuttavia, non possono essere sminuiti, ignorati o cancellati. Il sindaco di una comunità deve rispondere dei suoi comportamenti alla legge e ai cittadini che lo hanno eletto.
A Sperlonga è accaduto un fatto grave, non solo sotto il profilo umano, ma anche sotto il profilo giuridico e politico.
Se sotto il lato umano ciascuno è libero di esprimere come meglio crede i suoi sentimenti, così non è, per ovvie ragioni, per l’aspetto giuridico e politico.
Per quanto riguarda la responsabilità penale, c’è un indagine della procura in corso e saranno i giudici a valutare se e quali reati siano stati commessi, stabilendo quindi una pena. Per quanto riguarda il profilo politico, la valutazione spetta in prima luogo a coloro che ricoprono un ruolo politico, ma anche a tutti i cittadini che vivono, partecipano e si interessano alla propria comunità.
In questi giorni a Sperlonga si ha l’impressione che tali aspetti, volutamente o meno, vengano confusi, mischiati, unificati. Tutto questo porta a esprimere giudizi sommari e parziali, assolutori o di condanna, che hanno come unico obiettivo quello di creare confusione e dividere una comunità che, proprio in un momento così delicato, ha bisogno di essere unita e matura.
Ciò che non si comprende, o in alcuni casi non si vuole comprendere, è che l’arresto di Cusani è al centro di un acceso dibattito perché Cusani è il sindaco di Sperlonga e la politica non può non parlare di questo.
Abbiamo chiesto e chiediamo le dimissioni del sindaco e dei consiglieri perché
, così facendo, la politica potrà occuparsi di altro, ovvero di come affrontare il futuro del nostro paese. Non è possibile assicurare il buon andamento dell’amministrazione in un paese che ha il sindaco in carcere, il vice sindaco indagato e due importanti funzionari comunali, tra l’altro responsabili di due uffici fondamentali come l’ufficio ambiente e l’ufficio tecnico, agli arresti.
Cusani si difenderà dalle accuse che gli vengono contestate, ma se lui e la sua maggioranza si ostinano ad andare avanti senza voler prendere atto della gravità dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l’amministrazione comunale, dimostrano di non avere a cuore l’interesse generale di Sperlonga.
Se la politica vuole dare finalmente il buon esempio, è necessario che in questa vicenda si inizi a distinguere il lato umano, quello giuridico e quello politico.
Le dimissioni del sindaco e dell’intero consiglio comunale sono un passaggio necessario per consentire a Sperlonga e all’intera comunità di andare avanti“
.

Fonte:www.h24notizie.com