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Csm, in agenda il caso Woodcock

Csm, in agenda il caso Woodcock

09 Ottobre 2018

di Margherita Furlan

Riaprono le porte del Csm e da subito, il 5 novembre prossimo, la Sezione disciplinare del “Tribunale delle toghe” si troverà a giudicare i pm Henry John Woodcock e Celestina Carrano, entrambi sotto accusa per la conduzione dell’indagine Consip che ha coinvolto, tra gli altri, Tiziano Renzi e Luca Lotti. Il processo, nel quale i due magistrati devono rispondere di violazione dei diritti di difesa di Filippo Vannoni, ex consigliere di Palazzo Chigi, non ricomincerà però da zero. Le due toghe hanno infatti già assicurato che non chiederanno il rinnovo degli atti compiuti.
Il caso Consip – un caso politicamente sensibile – è dunque di nuovo al centro dell’attenzione delle cronache giudiziarie e non solo, dato che durante i governi Renzi e Gentiloni ha scatenato tempeste dentro e fuori il Csm. Alla prossima udienza potrebbero sorgere i primi lampi della nuova stagione.
La sezione disciplinare è infatti presieduta dal vicepresidente del Csm, oggi David Ermini. Il suo vice èFulvio Gigliotti, in quota M5S. Gli altri membri sono Piercamillo Davigo, Giuseppe Cascini, Corrado Cartoni e Marco Mancinetti. Potrebbe però essere ravvisata incompatibilità per il neo-eletto presidente, David Ermini, poiché da parlamentare Pd attaccò gli inquirenti del caso Consip prendendo le parti dell’ex presidente del Consiglio: “Prima si prende di mira Renzi e poi si lavora sulle indagini? Ci sono mandanti?”.
Ermini, per apparire imparziale, potrebbe decidere di astenersi oppure scegliere di modificare il collegio a causa di una sua “giustificata” assenza. Fulvio Gigliotti diventerebbe il presidente della Sezione, sostituito nella sua funzione di vice da uno dei laici “supplenti”, Cavanna (Lega), Donati (M5s) e Cerabona (FI). In caso contrario le stesse difese di Woodcock e Carrano potrebbero invitare Ermini ad astenersi oppure avanzare richiesta di ricusazione.
Nel frattempo, mentre a Napoli Woodcock ha lasciato la Direzione distrettuale antimafia, dove si occupava di baby gang e di camorra del centro storico, per tornare alla sezione Pubblica amministrazione, a combattere la corruzione, indiscrezioni sempre più forti arrivano dalla Procura di Roma, dove è in scadenza di mandato il procuratore Giuseppe Pignatone. Secondo indiscrezioni, il candidato favorito sarebbe l’attuale procuratore di Palermo, Franco Lo Voi, che gode di apprezzamenti trasversali.

fonte:http://www.antimafiaduemila.com/