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“Criminalità organizzata, dibattito e tavolo di lavoro sul tema della legalità nel sud pontino”. Ma non è più tempo di consulte, ora bisogna agire e basta

Quanto accaduto nei giorni scorsi a Fondi è l’ennesima amara conferma di quanto andiamo sostenendo ormai da tempo , ossia che nel sud pontino è in allarmante crescita la criminalità organizzata che sempre più si insedia ed insidia l’economia legale.

L’indagine , condotta dalla Dia di Napoli, fotografa e descrive una realtà fatta di lucro, di malaffare , di illegalità che gravita attorno al MOF di Fondi.

Soldi che girano attorno al commercio dell’ortofrutticolo e che puzzano di mafia, al pari del mercato della droga, delle armi, dei rifiuti.

Potenti clan mafiosi e camorristici hanno scelto di “investire” sull’agroalimentare e puntato su uno dei mercati più importanti e quindi più appetibili d’Europa, tra i più interessanti sotto il profilo economico.

Fondi non è certo lontana da Formia e anche Formia, dove peraltro non mancano motivi di forte preoccupazione, è tenuta a trovare anche in accadimenti come quelli di questi giorni lo stimolo a non abbassare la guardia .

E’ l’Osservatorio Tecnico Scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio a dichiarare che ci sono ben 61 cosche appartenenti alle maggiori organizzazioni criminali che agiscono finora indisturbate nella nostra provincia ,ottenendo coperture di vario tipo e controllando buona parte dei settori agroalimentari, industriali, edili e commerciali.

Nonostante l’evidenza ormai di questi fatti, abbiamo dovuto in questi anni tristemente registrare l’ostinazione di chi continua colpevolmente a ripetere che non c’è mafia in provincia di Latina!

La gravità della situazione attuale richiede invece uno sforzo congiunto delle istituzioni e delle parti politiche contro l’offensiva della malavita organizzata.

A tal proposito, la proposta di un organismo di monitoraggio del fenomeno come quello di un osservatorio comunale sulla legalità e contro le mafie proposto al Consiglio Comunale di Formia doveva essere valutato con maggiore serietà da chi governa e da chi ha invece preferito bocciare senza indugio qualsiasi ipotesi in tal senso.

Non ci arrendiamo all’idea dell’immobilismo e auspichiamo che si possa su queste cose riprendere un ragionamento e che si possa registrare un cambiamento nella posizione delle forze politiche del centro destra circa l’atteggiamento da assumere contro il fenomeno diffuso dell’illegalità. Ciò non soltanto a Formia ma anche negli altri comuni limitrofi del sud pontino, non escludendo nemmeno la prospettiva di dare vita ad una struttura intercomunale, anche eventualmente nella forma di una Consulta.

Ci aspettiamo cioè che le Amministrazioni locali del comprensorio unitamente alle forze politiche e sociali vogliano rendersi protagoniste di un’azione coordinata in grado di monitorare e contribuire a tenere sotto controllo il fenomeno malavitoso nel nostro comprensorio.

Sia riproposto, comunque, anche a Sinistra, un dibattito e un tavolo di lavoro e di confronto sul tema della legalità e sviluppare congiuntamente efficaci politiche di prevenzione, di sicurezza, di sensibilizzazione e di contrasto .

E’ nostro preciso dovere difendere le persone oneste e il buon nome dei luoghi in cui viviamo ed operiamo , prima che questi siano soggiogati e messi in discussione dalle attività criminali.

E’ un obbligo per le forze politiche del sud pontino e alle istituzioni locali non minimizzare il problema e intervenire mostrando contro le mafie tolleranza zero.

Ci aspettiamo che si esca dall’immobilismo e dalla cultura della negazione e si affronti con determinazione il tema della legalità, per garantire sicurezza e dignità ai cittadini della nostra provincia, del nostro comprensorio, della nostra città.

Maria Rita Manzo – Sinistra Ecologia Libertà

(Tratto da Telefree)