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Cpl, Diana riabilitato: «Ho sofferto senza essere mai interrogato»

Il Mattino, MercoledIl 28 Febbraio 2018

Cpl, Diana riabilitato: «Ho sofferto senza essere mai interrogato»

di Luigi Roano

Ventuno anni sotto scorta perché fu il primo a scoprire la nascita del clan dei Casalesi che volevano eliminarlo. Per Lorenzo Diana – originario di Casal di Principe – tra le altre cose ex senatore Ds ed ex presidente della Commissione antimafia, finisce un incubo. Era coinvolto – proprio lui che nel 2008 ha ricevuto il premio Borsellino – con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’inchiesta sulla metanizzazione del Casertano affidata alle Coop rosse di Cpl Concordia. I giudici ieri hanno sentenziato l’estraneità della Cpl Concordia e di Diana a qualsiasi legame con i clan. «La sentenza conferma – dice – la mia estraneità a vicende investigative a concorsi esterni alla camorra e ribadisce il mio ruolo istituzionalmente corretto: mi sono battuto per la modernizzazione del mio territorio, per promuovere lo sviluppo in un’area depressa e anche per avere visibilità politica».

Allora senatore, in questi casi si dice: tutto è bene quel che finisce bene. Vale anche per lei o è più complicato vista la sua storia?
«Prima di approfondire mi lasci dire un’altra cosa sulla sentenza. Dove è ben fissata la natura del mio intervento politico. La metanizzazione avviene nel 1997, la camorra viene a conoscenza dell’opera solo nel 2000. La sentenza fa pienamente chiarezza che la camorra non c’entra nulla. Ovviamente non essendo io rinviato a giudizio ho assistito solo a un dibattimento, in cui non potevo dire nulla. Io sono titolare di un avviso di garanzia del 2015 e una comunicazione di conclusione indagini a novembre 2016. Come prevede la legge attraverso il mio avvocato abbiamo chiesto due volte di essere sentiti».

Quindi non è stato mai interrogato?
«No. Stiamo rinnovando la sollecitazione a essere ascoltati».