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Così vogliono ostacolare la ricerca della verità”. Preoccupato il Procuratore di Caltanisetta Sergio Lari. Ecco come il Governo… fa la… lotta alla mafia!

La preoccupazione del procuratore di Caltanissetta di fronte alla decisione della commissione centrale del Viminale di negare il programma di protezione al pentito

PALERMO – “In questi mesi di indagini difficilissime abbiamo ricevuto anche buste con proiettili e minacce di morte, ma mai avevamo avvertito resistenze nella ricerca della verità da parte della politica. La decisione della commissione di non ammettere Spatuzza al programma di protezione è il primo segnale negativo che arriva dalla politica”. Il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, è preoccupato.

Quanto incide il verdetto della commissione sulle vostre indagini, che stanno cercando di fare luce sui misteri delle stragi Falcone e Borsellino?

“È una decisione che ci mette in difficoltà. Il collaboratore che ci ha consentito di riscrivere la verità sulla strage Borsellino potrebbe anche fare marcia indietro. Spero davvero che non accada”.
Cosa farete adesso?
“Torneremo presto a interrogare Spatuzza. Sono sicuro che non si tirerà indietro: la sua collaborazione è il frutto di un percorso religioso, che lo ha portato a un cambiamento radicale”.
Che effetto fa la decisione della commissione sui pm di Caltanissetta?
“Questa è la cronaca di una morte annunciata. Dopo le dichiarazioni del presidente della commissione, ce l’aspettavamo. Noi andremo comunque avanti. Siamo di fronte alla decisione di un organo amministrativo, che non incide sui profili di attendibilità del collaboratore. Per noi Spatuzza resta attendibile”.
Nei mesi scorsi, lei aveva lanciato un appello per dotare la Procura di Caltanissetta di più uomini e mezzi. Sono arrivati?
“Dopo il messaggio del capo dello Stato, sono giunti rinforzi alla Dia. E dovrebbero insediarsi presto tre nuovi magistrati. Li attendiamo con ansia. Qui c’è ancora molto da fare”.
Silvio Palazzolo

(Tratto da Repubblica)