Cosentino, pg chiede conferma della condanna a cinque anni
Il sostituto procuratore generale di Napoli Carmine Esposito ha chiesto la conferma della condanna per Nicola Cosentino nell’ambito dell’appello del processo cosiddetto «Il Principe e la Scheda Ballerina». In primo grado, l’ex sottosegretario all’Economia del Pdl fu condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere a cinque anni di carcere per il reato di tentativo di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa, in relazione al finanziamento da cinque milioni di euro per la costruzione di un centro commerciale a Casal di Principe, denominato «Il Principe», voluto secondo l’accusa dal clan dei Casalesi, ma mai realizzato.
Il pg ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado anche per gli altri venti imputati. L’indagine realizzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli portò nel dicembre 2011 all’arresto di quasi 50 persone, non solo per la realizzazione del centro commerciale, ma anche per voto di scambio in relazione alle elezioni comunali di Casal di Principe del 2007 e del 2010. In cella finirono alcuni politici, tra cui l’ex sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano, già condannato insieme ad un’altra quarantina di imputati. Oggi ha discusso uno dei legali di Cosentino, Stefano Montone, che ha chiesto l’assoluzione dell’ex politico, sperando che accada quanto avvenuto in un altro processo d’appello in cui era coinvolto Cosentino, quello cosiddetto «Carburanti», in cui l’ex coordinatore del Pdl è stato assolto dopo aver preso una condanna in primo grado a 7 anni e mezzo. Si tornerà in aula il 19 novembre per il prosieguo delle discussione degli avvocati degli imputati.