Cerca

Cosa nostra nel Lazio

Cosa Nostra nel Lazio

In analogia a quanto evidenziato per le regioni settentrionali, la strategia di cosa nostra di operare adottando una politica criminale di basso profilo, trova riscontro anche nel Lazio, ove i clan siciliani continuano ad avvalersi delle notevoli disponibilità finanziarie per ingerirsi nel tessuto sociale ed imprenditoriale. Le mire imprenditoriali di cosa nostra investono in primis Roma, il suo hinterland, il litorale ed il Sud Pontino, risultando funzionali soprattutto al riciclaggio di capitali. I settori di maggiore interesse sono quelli dell’edilizia, della ristorazione, delle sale da gioco e dell’agroalimentare. Quest’ultimo ambito – come già in passato ampiamente argomentato in relazione al mercato ortofrutticolo di Vittoria (RG) – rappresenta uno dei business di riferimento delle consorterie, le quali, specie nel menzionato Sud Pontino, hanno intessuto una solida rete di relazioni, funzionali al controllo delle attività commerciali e dei trasporti, anche coinvolgendo mediatori e professionisti del settore. Con specifico riguardo al semestre in esame, sono emersi significativi canali di collegamento tra la Sicilia ed il Lazio. Quanto precede con riferimento non solo all’approvvigionamento di sostanze stupefacenti, ma anche in relazione alla commercializzazione di prodotti ittici. Le risultanze di un’articolata attività investigativa393 ha, infatti, messo in luce le mire imprenditoriali di un sodalizio criminale, riferibile alla famiglia gelese RINZIVILLO, il cui reggente, da tempo residente a Roma, era riuscito a realizzare un significativo commercio di prodotti ittici importati dal Marocco. Gli stessi, imposti in regime di sostanziale monopolio nel territorio siciliano, sono stati commercializzati anche nella Capitale, oltreché in Germania. Per gli altri imprenditori coinvolti nel commercio è stato, altresì, dimostrato il rapporto sinallagmatico con l’associazione, contribuendone al rafforzamento economico e traendone, nel contempo, vantaggi e profitti, sia in termini di concreta espansione nel mercato di riferimento che di limitazione della concorrenza.

Ulteriori interessi economici di cosa nostra nel Lazio sono confermati anche dalle evidenze info-investigative raccolte nell’ambito di un’altra operazione394, conclusa nel mese di luglio del 2017, che ha interessato più di 40 società ed aziende con sede, oltre che in Sicilia, anche nel resto del territorio nazionale, tra le quali 2 in provincia di Roma. L’organizzazione criminale colpita dalla predetta attività investigativa, riconducibile al mandamento di Brancaccio (PA), gestiva una serie di attività illecite, i cui proventi sono stati impiegati sia per avviare che per favorire l’espansione del predetto gruppo di imprese, operante in regime di sostanziale monopolio nel commercio degli imballaggi industriali.

fonte:Relazione del Ministro dell’interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia (2° semestre 2017)