Soccorsi pilotati sulla To-Mi, la Polstrada arresta sei agenti
E’ stata la polizia stradale di Novara ad accorgersi che alcuni agenti della sottosezione Novara Est in servizio sull’autostrada Torino-Milano, da tempo avevano instaurato un legame troppo stretto con alcune aziende di soccorso stradale.
L’operazione che ha portato ad arrestare sei poliziotti e alcuni imprenditori del settore si è conclusa ieri mattina. Molte le auto che hanno fatto la spola da una caserma all’altra, alle abitazioni delle persone e alle sedi delle ditte coinvolte. E’ stata loro notificata un’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Federica Profumieri, su richiesta del pubblico ministero Silvia Baglivo. Qualche poliziotto è in carcere; i restanti indagati, circa una decina in tutto, ai domiciliari. Si parla di vari episodi di corruzione, concussione e peculato.
L’inchiesta sarebbe nata lo scorso anno. In ambiente interno alle forze dell’ordine è nato il sospetto su una gestione «pilotata» degli interventi di soccorso stradale. In sostanza, quando sugli incidenti intervenivano determinate pattuglie, ad arrivare erano poi sempre gli stessi soccorritori. I sospetti iniziali sono stati poi verificati con tutti gli strumenti d’indagine, comprese le intercettazioni telefoniche. Hanno riguardato i capo pattuglia e i loro uomini. Coinvolto anche Valerio Cuppone, sindacalista del Siulp novarese, ai quali sono stati concessi i domiciliari. Ad un poliziotto, Angelo Deleonibus, sono contestati fino a quattordici capi di imputazione. Gli imprenditori coinvolti erano suoi conoscenti. O, meglio, si erano creati rapporti stretti nel corso degli anni.
Di qui la proposta che grosso modo funzionava così: ti chiamo e poi ci spartiamo la «torta». Somme in genere contenute, quelle tipiche degli interventi di soccorso. Un sistema di corruzione che quindi mirava a favorire alcune imprese a discapito degli altri. Ieri mattina il blitz conclusivo, con decine di perquisizioni tra il capoluogo e alcuni centri della provincia, che non è passato inosservato.
Dalla Procura di Novara massimo riserbo sull’inchiesta e gli accertamenti eseguiti. Il procuratore Francesco Saluzzo fornirà lunedì i dettagli dell’operazione. Da rilevare che è stata proprio la Polstrada del comandante Luciana Giorgi ad accendere i riflettori su quanto stava accadendo.