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Corruzione, chiesto l’arresto dei parlamenti di Forza Italia Cesaro e Pentangelo

Corruzione, chiesto l’arresto dei parlamenti di Forza Italia Cesaro e Pentangelo

Di LA REDAZIONE

La Procura di Torre Annunziata vuole l’arresto del senatore Luigi Cesaro e dell’onorevole Antonio Pentangelo accusati di corruzione nell’ambito dell’affare della riconversione dell’ex area Cirio di Castellammare.

L’area è di proprietà della società PolGre degli imprenditori Adolfo Greco, ai domiciliari da poco meno di un mese(dopo 16 mesi di carcere per legami con i clan della zona stabiese) e indagato in questa inchiesta e di Tobia Antonio Polese (il boss delle cerimonie della tv, nel frattempo deceduto). I due parlamentari accusati dalla procura di Torre Annunziata sono stati presidenti delle’x Provincia di Napoli, oggi Città metropolitana e in quella veste avrebbero favorito Greco nel business della riconversione dell’ex area Cirio.

Ai domiciliari sono finiti Adolfo Greco, che era già agli arresti domiciliari da meno di un mese dopo aver trascorso 16mesi a Secondigliano per l’inchiesta Olimpo accusato di collusione con i clan della zona stabiese. E con lui l’ingegnere Antonio Elefante e i tecnici Maurizio Biondi, Vincenzo Campitiello, Marcello Ciofalo e Vincenzo Colavecchia. Obbligo di presentazione alla pg per Angelina Annita Rega, moglie di Greco. Indagati a piede libero anche Mario Casillo, capogruppo regionale del Pd, Gennaro Iovino dirigente stabiese dello stesso partito e l’imprenditore Giuseppe Passarelli.

Durante la notte, i poliziotti della squadra mobile di Napoli e del commissariato di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, accusate a vario titolo dalla Procura di Torre Annunziata di corruzione, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite. L’ex fabbrica di pomodori doveva essere trasformata in quartiere residenziale, ma per arrivare ai permessi Greco avrebbe corrotto diversi funzionari, facendo anche pressioni sulla nomina del commissario ad acta la cui nomina spetta al Presidente della Provincia. Le indagini ad oggetto sono una costola della macro inchiesta “Olimpo” il cui processo è attualmente in corso

15 maggio 2020

Fonte:https://www.cronachedellacampania.it/