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Corruzione anche nelle Forze Armate

Tenente Francesca Mola arrestata per appalti Marina di Taranto

Pubblicato il 18 settembre 2016 19:26 |

Tenente Francesca Mola arrestata per appalti Marina di Taranto 

 

TARANTO – Manette ad una ufficiale donna: Francesca Mola, tenente di vascello di 31 anni, è stata arrestata nell’ambito dell‘inchiesta condotta dalla Procura di Taranto sugli appalti assegnati da Maricommi, il commissariato di Marina al centro della presunta tangentopoli militare tarantina che ha portato all’arresto di 12 persone in due anni e mezzo.

Mola,responsabile del settore contratti di Maricommi, è accusata di concorso in corruzione aggravata e turbativa d’asta. L’ufficiale è stata prelevata dalla sua casa di Crispiano e condotta nella sezione femminile del carcere di Taranto.

Poche ore prima il gip Valeria Ingenito aveva convalidato l’arresto del capitano di vascello Giovanni Di Guardo, di 56 anni, comandante di Maricommi, inviato dallo Stato Maggiore della Marina a dirigere il reparto dopo la prima ondata di arresti, e dell’imprenditore Vincenzo Pastore, di 69 anni, presidente della cooperativa Teoma (che si occupa di servizi di pulizia) nonché sindaco del comune di Roccaforzata (Taranto).

Di Guardo era stato bloccato per strada dai finanzieri dopo aver ricevuto dall’imprenditore una busta contenente 2.500 euro. Si trattava, secondo l’ipotesi investigativa, del secondo acconto versato per l’aggiudicazione di un appalto, non ancora assegnato, di 11 milioni e 300mila euro, relativo al servizio di pulizie nelle basi di Taranto e Napoli. Pastore avrebbe corrisposto a luglio, a Di Guardo, un’altra mazzetta da 10mila euro.

Per pilotare l’appalto, sempre stando alle ipotesi dell’accusa, i due ufficiali avrebbero dovuto ricevere in cambio circa 200mila euro e auto di lusso. Decisive sarebbero risultate alcune intercettazioni ambientaliche, insieme al sequestro di documenti e supporti magnetici e ai servizi di appostamento e pedinamento, hanno avvalorato i sospetti degli inquirenti.

Nell’abitazione di Di Guardo i militari della Guardia di finanza hanno trovato altri 2.500 euro in banconote da 50, sequestrati perché ritenuti frutto della tangente pagata da Pastore.