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Contro la camorra cultura e sviluppo non bastano.Bando alle semplificazioni !

Contro la camorra cultura e sviluppo non bastano.Bando alle semplificazioni !
Il Corriere della Sera, Sabato 27 maggio 2017

Contro la camorra cultura e sviluppo non bastano
Più società civile? Giusto, ma se c’è un quartiere dove le iniziative «dal basso» non mancano, dalle orchestre ai teatri, dai festival alle rassegne artistiche, questo è proprio il quartiere di Totò, quella Sanità in cui di sparatorie se ne contano anche tre in una settimana.

di Marco DemarcoSei morti per regolamenti di conti in 48 ore. Gli ultimi due, zio e nipote, in periferia, a Miano, e prima ancora un pregiudicato nei vicoli della movida. A Napoli è di nuovo allarme, ma anche questa volta sentiremo dire che «la repressione da sola non basta». Sarà l’abitudine al politicamente corretto, sarà la reazione automatica di chi vuole allontanare da sé la responsabilità primaria, ma è ormai una costante. All’indomani di una sparatoria di camorra, di una vendetta, o comunque di un fatto di sangue che agita l’opinione pubblica, c’è sempre chi invita ad allargare lo sguardo. Dopo l’ennesimo raid tra la folla alla Sanità, è stato addirittura il capo della polizia, il prefetto Gabrielli, a dire che nel contrastare il fenomeno criminale «la parte più straordinaria dovrebbero farla altre agenzie, altri contesti, a partire dalla società civile». Senza cultura e sviluppo, insomma, non si va da nessuna parte.

Proprio da Napoli, però, viene un monito a non semplificare troppo le cose. Più società civile? Giusto, ma se c’è un quartiere dove le iniziative «dal basso» non mancano, dalle orchestre ai teatri, dai festival alle rassegne artistiche, questo è proprio il quartiere di Totò, quella Sanità in cui di sparatorie se ne contano anche tre in una settimana. Più sviluppo? Ancora più giusto, ma prima dell’agguato di Miano ci sono stati quelli di Giugliano e Afragola, dove il 6 giugno, presente Gentiloni, sarà inaugurata la stazione dell’Alta velocità di Zaha Hadid, simbolo massimo di progresso e modernità. A Giugliano sono stati uccisi un padre e un figlio, e lo scenario è quello delle estorsioni ai commercianti. Ad Afragola è stato ammazzato il ras degli imprenditori locali, e qui lo sfondo sembra essere quello degli appalti. In questi giorni ci sono negozi da ospitare all’interno del nuovo gioiello architettonico e opere pubbliche ancora da assegnare. Se i boss hanno fiutato l’affare, forse è venuto il momento di capovolgere il ragionamento. Cultura e sviluppo non bastano. La repressione ci vuole, eccome.