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Continuano gli attacchi alla Giustizia ed alla Magistratura. Ad essere sotto attacco è lo Stato di diritto

TORINO – L’inaugurazione dell’anno giudiziario è occasione per i giudici di ribadire il ruolo e le funzioni della magistratura, rispedendo al mittente gli attacchi del premier Silvio Berlusconi, coinvolto nell’inchiesta della procura di Milano sul caso Ruby.

Il vicepresidente del Csm,Michele Vietti, intervenuto a Torino, ha sottolineato che “una sede processuale non può essere sostituita da altre sedi a propria scelta che sia mediatica o di piazza”, precisando: “La giustizia è amministrata dai giudici e alla loro funzione si deve rispetto, un rispetto talora troppo trascurato”. L’attività della magistratura “non sottende disegni eversivi” ma svolge “un’opera silente e perciò merita la stima e la merita anche da chi è egualmente per posizione servitore dello Stato”.

Ancor più esplicito è stato il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, che si è rivolto al presidente del Consiglio dopo il videomessaggio di ieri in cui ha attaccato i pm annunciando manifestazioni di piazza “contro giudici politicizzati”. “La misura è colma”, ha detto Caselli, specificando di non riferirsi alla “misura della nostra pazienza” ma “vicina al livello di guardia è la misura della compatibilità con le regole di convivenza istituzionale proprie di un sistema democratico”.

Duro attacco nei confronti di Berlusconi anche dal Procuratore Generale della Corte d’Appello di Venezia, Pietro Calogero, che ritiene i suoi “comportamenti oggettivamentelesivi degli organi dello Stato“. A Milano, gli avvocati della Camera penale hanno osservato che “ancora una volta l’inaugurazione si terrà in un contesto sociale e politico attraversato da forti tensioni che dispiegano, spesso in modo improprio, le loro energie nell’ambito giudiziario. La giustizia come teatro di uno scontro che non accenna a sedarsi, come vero e proprio campo di una battaglia che da quasi vent’anni, di fatto, paralizza ogni iniziativa di riforma”.

Una oggettiva difficoltà da parte della magistratura evidenziata anche da Giorgio Santacroce, presidente della Corte d’Appello di Roma: “Nel delicato compito di amministrare la giustizia in questo Paese c’è un profondo disagio che pervade i magistrati. E ciò per le condizioni tutt’altro che ottimali in cui si svolge il loro lavoro, ma soprattutto per il tenore e l’inusuale provenienza degli attacchi che subiscono con sempre maggior frequenza e che vanno al di là delle critiche dei provvedimenti giudiziari e del modo di lavorare, assumendo in crescendo toni gratuitamente denigratori“.

(Tratto da Futuro Comune)