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Condannato Cosentino.Ora come la mettiamo con il trattamento riservato al Dr.Salvatore Carli ????

 

 

 

 

 

 

Associazione Nazionale  per la lotta contro le illegalità e le mafie 

“Antonino Caponnetto”

“Altro” ed “Alto”

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                                                                                   ass.caponnetto@pec.it

 

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COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE A .CAPONNETTO

Apprendiamo, che il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato a nove anni l‘ex sottosegretario Nicola Cosentino nonché ex coordinatore regionale di Forza Italia  per il reato  di concorso esterno in associazione mafiosa.

 Nel corso delle udienze del relativo processo  è emersa l’inquietante vicenda narrata  sia da Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio CE 4 e sia dal’imprenditore  ORSI,   ritenuto vicino al clan dei casalesi, delle presunte pressioni esercitate  su personaggi della Prefettura di Caserta , al fine di ottenere il certificato antimafia a favore della ditta Ecoquattro,  ritenuta  nella disponibilità di Nicola Cosentino e al fine di impedire lo scioglimento del Consiglio Comunale di Mondragone  che in ben due occasioni era stato oggetto di ispezioni della commissione prefettizia di accesso antimafia, conclusesi entrambe con un nulla di fatto.

Peraltro proprio su questo incresciosa vicenda, si legge dal quotidiano Il  Corriere del mezzogiorno del 4 febbraio 2009 “ CASERTA – Pressioni, la ricerca di intercessioni e una serie di irregolarità per eludere l’eventuale diniego della certificazione antimafia. Ci fu anche questa tra le accuse che vennero contestate lo scorso anno dalla Dda di Napoli a Michele Orsi, il titolare della società «Ecoquattro» ucciso domenica a Casal di Principe. «Mi rivolsi ai politici per la certificazione antimafia», ammise Orsi quando poco dopo l’arresto decise di collaborare con gli inquirenti. «Quanto alle mie richieste, rivolte ai politici, di interessarsi per il rilancio della certificazione antimafia, faccio presente che sollecitai direttamente l’onorevole Nicola Cosentino   e tramite Giuseppe Valente, Mario Landolfi. Cosentino mi diede assicurazioni sul fatto che si sarebbe interessato; di lì a un mese seppi del rilascio della certificazione antimafia».

Proprio in merito a queste accuse è possibile evincere , dall’ascolto delle registrazioni audio delle udienze  del processo Cosentino,  effettuate da radio radicale,    che in merito ai fatti riferiti     da Valente e da Orsi, la DDA di Napoli aveva conferito un incarico peritale al funzionario della Prefettura di Napoli, dr. Salvatore Carli, esperto di certificazioni antimafia e di accessi antimafia presso enti locali ( vedasi curriculum su internet),  per esaminare i relativi atti della Prefettura di Caserta. Ebbene per entrambi i casi il dr. Carli,  con due distinte relazioni  rispettivamente del gennaio 2010 e del maggio 2010,  ha messo  in  luce   le  diffuse anomalie amministrative correlate sia alla mancata adozione del certificato antimafia ostativo nei confronti della società Ecoquattro e sia  al mancato scioglimento del consiglio comunale di Mondragone in occasione degli  accertamenti antimafia disposti dalla Prefettura di Caserta nel 2002  e  nel 2008, evidenziando come per entrambe le vicende vi fossero i presupposti giuridici per poter adottare  il certificato antimafia interdittivo e il decreto di  scioglimento per condizionamento camorristico del consiglio comunale di Mondragone, fornendo quindi un qualificante riscontro alle dichiarazioni di Valente e di Orsi.   

Nell’aprile 2010 e cioè subito dopo aver depositato la prima perizia e appena un mese prima del deposito della relazione peritale finale relativa alle predetta vicende oggetto dell’incarico della DDA, il funzionario della Prefettura dr. Carli subiva un grave atto di intimidazione mediante attentato incendiario consumato all’interno dell’edifico dove abita con il proprio nucleo familiare.

Ciononostante il  dr. Carli nel successivo mese di Maggio 2010 depositava la relazione peritale finale non mancando di mettere in evidenza le gravi anomalie riscontrate. Le indagini sull’attentato incendiario,  affidate all’allora dirigente del locale Commissariato di PS, dr. Sossio Costanzo ( noto per essere stato coinvolto nel marzo 1997 in un’ inchiesta sulle ramificazioni del clan camorristico di Ercolano e poi assolto – cfr. La Repubblica del 13.7.207 )  non hanno fatto luce sul grave episodio. 

Intanto al dr. Carli   venne negata ogni forma di tutela, perfino la mera vigilanza radio collegata che prevede il transito saltuario nei pressi  dell’abitazione di un veicolo delle Forze dell’ordine e, quindi, per motivi di sicurezza della propria famiglia lo stesso dr. Carli  chiese di essere trasferito dall’Ufficio antimafia ad altro Ufficio. Richiesta questa prontamente accolta dall’allora Prefetto di Napoli, dr. Alessandro Pansa. 

Della vicenda del dr. Carli se ne è occupato  anche il quotidiano “ la Repubblica che con un articolo del 29 dicembre 2012 ha riferito che i due più stretti collaboratori di allora del prefetto Pansa,   provenivano proprio dalla Prefettura di Caserta ove prestavano servizio all’epoca dei  fatti amministrativi esaminati dallo stesso dr. Carli.  

L’articolo  di stampa  ha evidenziato inoltre  come il dr. Carli, dopo queste vicende, da qualificante e qualificato  funzionario dell’Ufficio Antimafia della  Prefettura di Napoli fosse stato assegnato ad un ufficio prefettizio dove si occupa dell’acquisto dei panini  ai poliziotti nonostante  che lo stesso funzionario avesse svolto  delicate  istruttore  antimafia  che portarono all’adozione di certificati antimafia  interdittivi a carico  di ben 35 ditte nel settore dei rifiuti tra le quali, per ultimo la società Ecologia SABA che aveva beneficiato di  affidamenti di appalti in assenza di procedure ad evidenza pubblica da comuni gestiti   da commissari prefettizie nonché  a  carico  di una società  che realizza   i più importanti centri commerciali dal cui assetto societario emergono cointeressenza con tale Roberto  Pansa che ,secondo un articolo di stampa  apparso sul periodo “ La voce delle Voci” dell’ottobre 2010, sarebbe parente   dello stesso Prefetto Pansa .

Intanto i due predetti vice prefetti venivano nominati prefetti della Repubblica , il primo  dal Governo Berlusconi  che è dello stesso partito  di  Nicola Cosentino, condannato a 9 anni per concorso  esterno in associazione mafiosa e il secondo nel dicembre 2011, mentre il Prefetto Pansa veniva nominato Capo della Polizia   e poi  messo a capo del Dis, l’organismo di coordinamento dei due servizi segreti (Aisi, interno, Aise, esterno).

L’associazione antimafia Antonino Caponnetto, adesso che l’ex sottosegretario Nicola Cosentino è stato condannato per reati associativi di stampo mafioso  nel cui processo sono confluite le risultanze delle relazioni peritali del dr. Carli,  chiede che si faccia piena luce sui fatti sopra riferiti.

La stessa Associazione Caponnetto ripropone, inoltre,  per l’ennesima  volta,    la modifica della normativa  sulla nomina dei prefetti, chiedendo che gli stessi  non vengono più  nominati dal Consiglio dei ministri. Cioè queste persone,  alle quali la legge conferisce poteri enormi soprattutto in materia antimafia, sono  nominati dalla politica che in un dato momento storico è posta alla presidenza del consiglio dei ministri e ne ha maggioranza politica in seno allo stesso Organo. Quindi, come è agevole, comprendere, i prefetti  vengono nominati a seconda della loro contiguità o meglio secondo il gradimento di quella o quell’altra forza politica o peggio ancora secondo la capacità di essere funzionale agli interessi di quei determinati politici. 

Si pensi a quale imparzialità possano  garantire , per esempio,   quei prefetti nominati  nel periodo del Governo Berlusconi di   Forza Italia, di cui è stato coordinatore regionale l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, oggi condannato  per concorso esterno in associazione mafiosa. Questi Prefetti   sono purtroppo   oggi disseminati  sul territorio nazionale  generando non poche preoccupazione nella nostra Associazione per le  possibili condotte deviate che gli stessi possano eventualmente porre in essere. 

                                                                                      LA SEGRETERIA