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Comune di Cassino – 1

Lo swap, nella finanza, appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti.
Nel caso di Cassino le controparti erano il Comune e la banca americana. Nel 2003 erano molti i promotori che proponevano, ai sindaci, questo tipo di operazioni. Operazioni finanziarie, comunque, ad alto rischio. A Cassino, nello specifico, la banca americana acquistò i debiti del Comune. Dunque, anticipò delle somme di denaro a favore dell’amministrazione. Di contro, il Comune (attraverso lo swap) si impegnò a restituire, in 7 anni, la somma avuta dalla banca con un interesse particolare. Ossia, non con un interesse a tasso fisso, bensì a tasso variabile, e il tasso era legato all’andamento dell’Ibor, ossia il tasso di riferimento delle banche americane. Peccato, però, che l’Ibor era già allo 0,99%, ossia vicino al minimo storico, per cui era estremamente azzardato pensare che potesse scendere ancora di più. Ovviamente, se l’indice fosse calato il Comune avrebbe guadagnato. Ma così non è stato. «Pensare, in quel periodo, che quel valore sarebbe potuto scendere ancora equivale a dire, oggi, che domenica prossima la Juve potrebbe vincere lo scudetto» commenta il capitano della Finanza Giovanni De Luca. Peccato, però, che questa scommessa è stata fatta con i soldi dei cittadini. Tutti da chiarire, ora, i motivi per cui il Comune ha accettato questo rischio. Ma questa è un’altra puntata.

(Tratto da Il Messaggero)