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COMUNE DI CASERTA da camicia di forza. Vogliono far assessora Lucia Ranucci che nell’ordinanza De Lucia viene etichettata come “a disposizione” del clan Zagaria

COMUNE DI CASERTA da camicia di forza. Vogliono far assessora Lucia Ranucci che nell’ordinanza De Lucia viene etichettata come “a disposizione” del clan Zagaria
Nelle prime righe di questo articolo leggerete forse la ragione ascetica di questo piano inclinato delle vergogne e delle puttanate che vengono confezionate nelle stanze del “bidet” di piazza Vanvitelli

CASERTA –  Non è improbabile che nel Comune di Caserta sia in atto l’esperienza attinente alla disciplina della morale, una sorta di applicazione filosofica di tipo empirico, finalizzata a esplorare fino all’ultimo centimetro percepibile gli oscuri meandri del peccato. Tutto ciò allo scopo di poter toccare il fondo e, in una sorta di effetto rebound, ascendere la massimo della redenzione.

E sì, perché se sono vere queste voci che connotano l’assessore al femminile che dovrebbe sostituire il dimissionario e sostanzialmente trombato Pietro Riello, vivremo una condizione di questo tipo. Il nome che circola come designato dal colonnello Pasquale Antonucci è, infatti, quello di Lucia Ranucci da Sparanise già commissaria regionale dell’Ept, già commissaria del Consorzio di Bonifica Sannio-Alifano. Una dipendente della Regione Campania. Ne più e ne meno come tanti altri, che con un curriculum peggiore del suo hanno fatto l’assessore a Caserta sulla scia del rinomato metodo dei cani e dei porci.

Ma la questione molto seria e che, non Casertace per il quale Lucia Ranucci è stata solamente, col rispetto parlando della persona che non ci permettiamo di discutere, una pessima commissaria Ept che poco ha guardato a certe angherie consumatesi soprattutto nelle stanze tenebrosissimi dell’Unpli, che sta per unione nazionale delle pro loco italiane. Altra idea hanno maturato su Lucia Ranucci i magistrati inquirenti della Dda e anche il giudice per le indagini preliminari che poco più di due mesi fa, spiccò i mandati di cattura per Pasquale De Lucia e gli altri componenti della presunta associazione a delinquere che era intenzionata a truccare appalti a favore delle imprese del boss Michele Zagaria.

Ebbene, come avemmo modo di scrivere lo scorso gennaio (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO), in quell’ordinanza esiste un passaggio in cui si formula un capo d’imputazione provvisoria relativo all’attività di Pellegrino Capaldo e cioè uno, come si suol dire, appartenente “al bottone” di Michele Zagaria. In questo passaggio, che riproponiamo integralmente in calce, è scritto che la fazione Zagaria e il gruppo imprenditoriale che ne rappresentava elemento fondamentale controllava il sistema degli appalti in due Consorzi di bonifica: in quello del Basso Volturno, con sede a Caserta in via Roma, attraverso l’allora commissario, nominato dalla Regione, Alfonso De Nardo e il consorzio di Bonifico del Sannio-Alifano attraverso la commissaria Lucia Ranucci.

Fermo restando che nessuno può aggiungere una sillaba in più rispetto a quello che i giudici mettono nero su bianco in questa ordinanza, ma Carlo Marino, ti sembra il caso, così come stai incasinato anche tu con la vicenda di via San Carlo, di inserire in giunta Lucia Ranucci. E’ una questione di opportunità. Ma non da poco. Enorme!

Gianluigi Guarino

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA RIGUARDANTE LUCIA RANUCCI

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PUBBLICATO IL: 28 marzo 2017 ALLE ORE 21:00

fonte:www.casertace.net