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Comincia la sagra…

Troviamo sempre un certo imbarazzo, a distanza di decine di anni dai fatti, partecipare a commemorazioni e parate di ogni genere.
Si approssima il 19 luglio e cominciano le parate per commemorare l’eccidio di Paolo Borsellino e della sua scorta.
Per amor di Dio, non diciamo che tali manifestazioni non debbono essere fatte perché la memoria di certi eventi dolorosi per ricordare non solo il fatto in sè ma anche, se non soprattutto, la fragilità di uno Stato che non ha saputo – alcuni dicono non ha voluto- proteggere la vita delle vittime, è utile coltivarla sempre.
Ma ci dà fastidio salire sui palchi al fianco di politici, uomini delle istituzioni, parolai di ogni specie che sono i rappresentanti di quel “sistema” che ha determinato, se non promosso, quegli eccidi.
Ci dà fastidio tremendamente.
Noi vogliamo coltivare la memoria di Falcone e di quanti altri hanno rimesso la loro vita per combattere le mafie attuando i principi che hanno ispirato la loro azione da vivi, combattendo, cioè, quotidianamente le mafie, dovunque esse si annidino, scovandole e denunciandole per farne arrestare i singoli componenti e farli privare dei beni accumulati sul sangue della gente onesta.
Non dimentichiamo mai quello che disse poco prima di essere ucciso Paolo Borsellino:
é un errore imperdonabile addossare tutto il peso della lotta alle mafie sulle sole spalle dei magistrati e delle forze dell’ordine. Da sole non ce la fanno.
Ecco, lo stile dell’Associazione Caponnetto è quello di commemorarlo, insieme a tutte le altre vittime, con l’AZIONE (indagine, denuncia, proposta) e non con le chiacchiere, stando al fianco, peraltro, di quei rappresentanti delle istituzioni e della politica che sono i responsabili quanto meno morali degli eccidi perpetrati nel nostro Paese.
E’, quello nostro, un discorso che fa male a molti, lo sappiamo, ma non ci interessa.
E’ così, noi la pensiamo così e nessuno ci convincerà mai che sbagliamo.