MILLE OSTACOLI, MILLE DIFFICOLTA’. I TESTIMONI DI GIUSTIZIA VENGONO ABBANDONATI E LASCIATI NELLE FAUCI DELLE MAFIE. MINISTRO MARONI, VERGOGNA!!!
L’antimafia della chiacchiere.
Eccola rispuntare ad ogni momento.
Fin quando si parla di mafia in termini generici sono tutti amici e solidali.
Poi, quando si attacca la mafia, si fanno arrestare i mafiosi dai quali hai subito violenze, allora lo Stato, questo Stato, ti crea un sacco di problemi, di difficoltà nell’assicurarti la sicurezza, la protezione e nel cercarti un lavoro.
E’ il caso del nostro Presidente onorario Ignazio Cutrò, la cui storia è ormai conosciuta in tutta Italia
Imprenditore di Bivona, in provincia di Agrigento, al quale Cosa nostra ha bruciato l’azienda perché si è rifiutato di pagare il pizzo e che ha fatto arrestare gli autori della richiesta.
Un testimone di giustizia al quale lo Stato ha concesso la protezione ma non gli ha assicurato alcun lavoro.
Abbandonato insieme a tutta la famiglia, moglie e due figli.
Eppure lo Stato potrebbe almeno metterlo nelle condizioni di vivere, assicurandogli quel lavoro che i privati –per paura o perché collusi con Cosa nostra – non gli danno più.
Regione Siciliana, Consorzi vari, Protezione Civile, Comuni, Ministero dell’Interno, Caserme e quant’altro.
Lo Stato, volendolo, avrebbe mille appalti da affidarti.
Non lo fa.
Niente. Zero.
Ora sorgono problemi anche con la protezione.
Vogliono installargli la videosorveglianza e sopprimergli la scorta armata.
E, poi, parliamo di… lotta alle mafie.
Chiacchiere.
Bla, bla, bla, bla.
Tante promesse, tanto fumo, ma questa è la realtà.
Altre due-tre settimane di tempo ancora e, se il ministro Maroni non risolve questo problema, daremo vita ad una manifestazione eclatante davanti ai palazzi del potere a Roma.