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Colpo al commercialista del clan Mallardo, sequestro da 20 mln di euro ad Alfredo Aprovitola

Colpo al commercialista del clan Mallardo, sequestro da 20 mln di euro ad Alfredo Aprovitola

Di internapoli -26 Luglio 2021

Blitz contro il commercialista del clan Mallardo, colpo da 20 milioni di euro. Dalle prime ore dell’alba, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, infatti, stanno eseguendo, tra le regioni Campania e Lazio, sequestri per oltre 20 milioni di euro nei confronti del commercialista del clan Mallardo. Sottoposti a sequestro, tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Latina, oltre 100 tra fabbricati, terreni, quote societarie, autovetture, nonché numerosi rapporti finanziari.

Il commercialista è Alfredo Aprovitola, 52 anni. Il 17 settembre dello scorso anno è stato condannato in primo grado a sette anni di carcere dal tribunale di Napoli, e attualmente è in libertà.

I precedenti di Alfredo Aprovitola

Il Gico della Guardia di Finanza di Napoli già aveva arrestato Alfredo Aprovitola, noto commercialista finito in carcere il 12 marzo del 2012, insieme al padre Domenico, perché ritenuti “colletti bianchi” del clan Mallardo, e successivamente scarcerati. Aprovitola, accusato di estorsione con metodo mafioso, fu raggiunto e ammanettato dai finanzieri nella sua abitazione di Giugliano nell’ambito dell’operazione king kong”, che portò in carcere gli Aprovitola, furono anche sequestrati beni per 71 milioni di euro. Il Tribunale del Riesame annullò l’ordinanza di arresto nei confronti di Alfredo e Domenico Aprovitola, rimmettendoli in libertà.

L’operazione di oggi

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria partenopeo hanno sottoposto a sequestro, tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Latina, 89 fabbricati, 10 terreni, 8 quote societarie, 2 autovetture e numerosi rapporti finanziari.

Originariamente, le indagini della Procura di Napoli avevano evidenziato come le risorse accumulate nel tempo sarebbero state favorite dal rapporto della famiglia APROVITOLA con il clan MALLARDO.

Al riguardo, APROVITOLA Domenico, padre di Alfredo, indicato da numerosi collaboratori come il “tesoriere”, veniva considerato un esponente storico del Clan Mallardo, riconducendo la sua affiliazione all’epoca della fondazione dell’organizzazione stessa.

Il figlio Alfredo, laureato in Economia e Commercio, occupandosi della gestione delle varie attività imprenditoriali riconducibili al clan, avrebbe assunto l’incarico di commercialista delle varie attività imprenditoriali soprattutto nei settori immobiliare ed edilizio.

Le evidenze investigative emerse nel corso degli anni, avrebbero fornito elementi determinanti circa la partecipazione di APROVITOLA Alfredo al sodalizio criminale egemone nella zona di Giugliano in Campania; a queste si sono aggiunte le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, con indicazioni chiare e circostanziate della possibile gestione dei capitali illeciti del clan da parte dello stesso.

L’APROVITOLA avrebbe anche svolto un ruolo attivo nelle attività estorsive poste in essere da soggetti affiliati all’organizzazione criminale.

Arrestato dagli stessi finanzieri del G.I.C.O. nel 2012 per estorsione aggravata dal metodo mafioso e nel 2013 per concorso esterno in associazione camorristica, APROVITOLA, a conclusione delle numerose attività investigative eseguite nei confronti del clan Mallardo, è stato condannato a 7 anni di reclusione per estorsione dalla 4^ Sezione Penale del Tribunale di Napoli con sentenza emessa nel settembre 2020.

Le ulteriori indagini di natura economico-patrimoniale, epilogate con l’esecuzione degli odierni sequestri, hanno fatto emergere un’incapienza patrimoniale del nucleo familiare di APROVITOLA Alfredo, risultato privo di fonti lecite di guadagno in grado di giustificare il valore economico del patrimonio accumulato nel tempo.

Fonte:https://internapoli.it/alfredo-aprovitola/