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Clero, feste con politici in piscina e terreni d’oro. È questa la nuova imprenditoria dello smaltimento rifiuti in provincia di Caserta?

Clero, feste con politici in piscina e terreni d’oro. È questa la nuova imprenditoria dello smaltimento rifiuti in provincia di Caserta?

SPARANISE – Non si riesce a fare un punto completo della situazione in corso, specie per i roghi agli impianti che stanno mettendo in ginocchio ogni speranza di salubrità territoriale, che spuntano come primule nuove autorizzazioni per le strutture che dovranno – almeno in alcuni segmenti di rifiuti – sostituire quelle che vengono date alle fiamme dalla mafia, in questi mesi. Dopo la strana vicenda di Pignataro Maggiore, con due richieste per costruire, a meno di 300 metri dalle prime abitazioni, due piattaforme per il trattamento di rifiuti anche pericolosi e speciali, ecco che spunta la colonizzazione imprenditoriale alla ex Pozzi di Sparanise. È proprio lì che due cordate societarie hanno concentrato gli interessi, per realizzare altrettanti impianti per il trattamento e lo smaltimento di una confusa e mai ben determinata tipologia di rifiuto, gli ammendanti agricoli. La Alekos e la Garden calano i loro assi nella manica, affidando a imprenditori del posto le prime manovre di preparazione per la nascita di due centrali dei rifiuti, nel cuore della più grande discarica tossica d’Europa. Sembra uno dei racconti grotteschi di Dino Buzzati ma, in provincia di Caserta, le fantasie d’autore hanno segnato il passo, lasciando il posto alla più incredibile delle narrazioni di cronaca quotidiana. Non solo si costruiscono due impianti pericolosi (perché gli “ammendanti agricoli” contengono sostanze che fanno ammalare, se trattate in maniera biochimica) ma si assiste  al tentativo di incrementare il business dello smaltimento da parte di due famiglie, Di Nardi e Sorbo, che hanno più volte incontrato i banchi delle aule giudiziarie, nel corso delle loro pregresse performance aziendali, in fatto di smaltimento dell’immondizia. La Garden, poi, risulta essere direttamente controllata dalla famiglia Sorbo, con la partnership di transazione dei terreni della famiglia Vitale di Sparanise. Come scritto dal giornale on line Caleno24ore.it, “La famiglia Sorbo, anch’essa coinvolta in vicende giudiziarie legate alle attività nel ciclo dei rifiuti, sembrerebbe – secondo quanto emerge anche da fonti confidenziali – in società con i Vitale nel business dello smaltimento dell’umido”. Dalle prime ricognizioni documentali, verrebbe da pensare che i Vitale siano gli stessi imprenditori che gestiscono il notissimo ed esclusivo ristorante “La Quercia” di Sparanise, in provincia di Caserta, nato come semplice posto dove mangiar bene, tra gli uliveti della zona, diventato poi vero resort con piscine e feste vip nelle serate di cartello. Compresi eventi per le selezioni di Miss Mondo e party privati nelle enormi piscine con scivoli. Happening, durante i quali sono sempre apparsi politici di calibro e membri del Consiglio Comunale cittadino, presenti in centinaia di fotografie, scattate tra i raffinati tavolini della struttura che risulta intestata a tale A. Vitale. Il titolare della grande struttura per feste e cerimonie, alle porte di Sparanise, potrebbe essere parente di Pasquale e Raffaele Vitale che compaiono nella gestione della Astecom, la società che ha acquistato i terreni nella zona industriale ex Pozzi, per poi concederli, probabilmente in fitto o attraverso un normale comodato tecnico, alla società Garden che è intestata a Maria Grazia Sorbo, esponente della cordata imprenditoriale che annovera anche Luciano Sorbo, finito agli arresti a settembre del 2016, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, costretto, in altra occasione, ai domiciliari nel 2017 per aver gonfiato le pesate di rifiuti nei suoi impianti, tra il 2013 e il 2014, per ottenere pagamenti maggiorati dai comuni che si servivano della sua società, Gesia. Uno degli impianti gestiti dall’universo imprenditoriale dei Sorbo è quello di Pastorano a Caserta, quasi di fronte alla zona Pozzi, dove ci sono i terreni gestiti dalla Astecom dei Vitale. La struttura dei Sorbo, pubblicizzata attraverso gadget e calendari in bella mostra nella Prefettura di Caserta come affermò un Consigliere Comunale della zona, è andata a fuoco alla fine di settembre scorso, scivolando nel macabro pallottoliere che conta le strutture per i rifiuti finite nelle fiamme anonime di Terra dei Fuochi. Sorbo aveva stipulato un accordo transattivo addirittura con la Chiesa nel 2007, quando acquistò i terreni di Pastorano che, evidentemente, dovevano servire a far cassa per alimentare il personale ecclesiastico, visto che venivano venduti a Sorbo, direttamente dall’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero. Allora sembra veramente strano tracciare un filo rosso tra le feste vip a La Quercia di Sparanise, con politici e personalità anche degli uffici comunali, e la gestione dei terreni per un pericoloso impianto da affidare alla Garden dei Sorbo. Magari attraverso la mediazione di avvocati e professionisti del luogo. Scenario che sembra essere davvero inusuale, ma che traccia, sicuramente, la nuova fisionomia del business dello smaltimento in provincia di Caserta. Tra feste vip, transazioni con la Chiesa, avvocati e politici in posa per le foto, nasce il new deal dell’imprenditoria dei rifiuti?

Salvatore Minieri

 

2 novembre 2018

fonte:https://www.caleno24ore.it