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Clan Mallardo, arriva una nuova stangata. Condanne per 112 anni, c’è anche Mimì ‘o pesante

Clan Mallardo, arriva una nuova stangata. Condanne per 112 anni, c’è anche Mimì ‘o pesante

di Antonio Mangione

GIUGLIANO. Dure condanne, ma anche diverse assoluzioni, nel processo di primo grado a carico di esponenti del clan Mallardo coinvolti nell’operazione eseguita nel 2013 per il gruppo di Domenico Pirozzi detto ‘o pesante. Poco fa è stata emessa dalla VII Sez. del Tribunale di Napoli (Pres. Di Stefano) la sentenza di primo grado.
L’operazione fu eseguita dai carabinieri del Noe di Roma. Anche due carabinieri furono coinvolti nell’inchiesta che portò all’emissione di nove misure cautelari per rapine effettuate nel napoletano con la tecnica del buco eseguite da rapinatori legati anche al clan Mallardo. Il capo banda era Domenico Pirozzi, noto col soprannome di Mimi ‘o pesante’, persona del clan.

LE CONDANNE

Domenico Pirozzi 19 anni
Domenico Micillo 17 anni
Renato Cacciapuoti 13 anni e 5mila euro di multa
Nicola Felaco 12 anni e 4500 euro di multa
Giuliano Gracco 14 anni e 6 mesi
Domenico Cimmino 13 anni e 6 mesi più 38mila euro di multa
Giovanni D’Alterio 13 anni più 5mila euro di multa
Raffaele Smarrazzo 5 anni
Domenico Basile 3 anni
Ferrara Massimiliano 2 anni e 8 mesi (difeso dall’avv. Antimo d’Alterio)

LE ASSOLUZIONI

Sorvillo Giuseppe ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Abbate Domenico ASSOLTO per non aver commesso il fatto
Piscopo Giuseppe ASSOLTO per non aver commesso il fatto
De Matola Ciro ASSOLTO per non aver commesso il fatto
Ferrara Giuseppe ASSOLTO (difeso dall’avv. Antimo d’Alterio)
Palma Pasquale ASSOLTO (difeso dall’avv. Antimo d’Alterio)
Aiello Pasquale ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Cicchetti Tristano ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Marino Giuseppe ASSOLTO
Frecciarulo Giancarlo ASSOLTO (difeso dall’avv. Antimo d’Alterio)
Nardi Gioacchino ASSOLTO (difeso dall’avv. Marco Sepe e Sabato Graziano) perchè il fatto non sussiste
Di Donato Nella ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Di Spirito Aureliana ASSOLTO
Casone Francesco ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Carbone Gennaro ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Scognamiglio Gennaro ASSOLTO
Varriale Paolo ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Pianese Emilia ASSOLTO
Ascione Pasquale ASSOLTO perchè il fatto non sussiste
Antignano Stefano ASSOLTO perchè il fatto non sussiste

Vittoria a metà, dunque, per la DDA che da una parte ha visto confermare le accuse a carico del gruppo ristretto di Domenco Pirozzi, mentre la difesa ha avuto la meglio per gli altri imputati indagati a piede libero. Per Giocacchino Nardi, per esempio, ritenuto intestatario fittizio della discoteca Remake, c’è stata l’assoluzione così come per la famiglia Ferrara. Solo Massimiliano è stato condannato ad una pena di 2 anni e 8 mesi, a fronte dei 9 chiesti nei suoi confronti, essendo stato assolto dall’aggravante camorristico e da quasi tutti i capi di imputazione perchè il fatto non sussiste. Inoltre non è stato disposto il sequestro dell’hotel Marcantonio. Disposto anche il dissequestro dei beni di Pasquale Palma, mentre le persone condannate dovranno risarcire la parte civile.

Le accuse mosse a vario titolo agli imputati era di aver commesso rapine in serie alle banche, sfruttamento della prostituzione, speculazioni edilizie e contatti assidui con politici e amministratori locali. L’inchiesta ruotava intorno alla figura di Domenico Pirozzi, esponente di primo piano della cosca, il quale in un’intercettazione del 9 giugno 2009, due giorni dopo le elezioni provinciali di Napoli, parlando al telefono col nipote, lasciò sottendere che il clan si fosse adoperato affinchè “un preciso politico potesse essere favorito nella propria corsa elettorale attraverso il controllo e l’indirizzo dei voti”.
Inoltre Pirozzi era ritenuto a capo dell’organizzazione dedita alle rapine, in particolare quelle commesse con la tecnica della banda del buco, i cui proventi servivano per finanziare la cassa del clan. Nel mirino finivano soprattutto banche e poste.

01/12/2016

fonte:www.internapoli.it