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Civitavecchia: sentenza operazione nerone

10/06/2008 20:15

Camorra, sentenze lievi rispetto alle richieste  dell’accusa 

Si è conclusa ieri pomeriggio la prima parte del processo relativo alla cosiddetta Operazione Nerone. Dieci anni per Pietro Aurino e Stefano Branco. Sei per Daniele Medori. Soddisfatti i legali 
Assolti Luigi Piscopo e Danilo Costanzi. Rinvio a giudizio per chi ha scelto il rito ordinario 

 

CIVITAVECCHIA – Sei anni per Daniele Medori, 10 anni per Pietro Aurino e Stefano Branco. 
Queste le pene più pesanti del processo per camorra e droga scaturito dall´operazione “Nerone”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia la scorsa estate. 
Ed inoltre 5 anni e quattro mesi per Emiliano Branco, Luca Mazza ed Andrea Capretti, quattro anni ed otto mesi per Marco Gasparri ed Antonio Borriello, due anni ed otto mesi per Bianco Aniello, un anno e quattro mesi per Luigi Peris, un anno con la sospensione condizionale della pena, per Mauro Barletta. 
Assolti da tutti i capi di imputazione Luigi Piscopo e Danilo Costanzi. 
Il Gup Renato Laviola ha così cristallizzato la posizione processuale dei vari imputati che hanno optato per il rito abbreviato, riducendo notevolmente le pene rispetto alle richieste del pm Giovanni Di Leo. 
Per coloro che, invece, hanno scelto la formula del giudizio ordinario, il gup ha deciso per il non luogo a procedere relativamente al reato di associazione ai fini di spaccio. Rinvio a giudizio invece per Alessandro Cresta, Edoardo Roccasalva e Maurizio Orsini, relativamente però ai reati legati alle sostanze stupefacenti, insieme a Marco Bezio, Idoletto Ceccacci, Francesco e Natale Cherillo ed Silvana Adugna. Per questi ultimi la prima udienza è stata fissata il primo di ottobre prossimo. 
«Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto – commentano gli avvocati Daniele Barbieri e Salvatore Sciullo, difensori di Emiliano Branco – considerando le richieste di pene della Procura della Repubblica è palese che il ruolo di tutti gli imputati risulta notevolmente ridimensionato, soprattutto in relazione al vicolo associativo, contestato a molti di loro. Aspetteremo però, prima di qualsiasi conclusione in merito, le motivazioni della sentenza che dovrebbero essere depositate tra una sessantina di giorni. Intanto però, abbiamo già presentato istanza per la concessione degli arresti domiciliari». 
Stesse considerazioni dall´ avvocato Davide Capitani, legale di Danilo Costanzi. «E´ una vittoria per la difesa degli imputati – ha spiegato – il mio assistito, ad esempio, è stato assolto dai reati ascrittigli, nonostante la richiesta del pm per una pena di due anni».

(da civonline.it)