L’ associazione Regionale del Lazio contro le illegalità e le mafie “A. Caponnetto” ritiene di dover esprimere la propria solidarietà verso chiunque dimostri il coraggio di denunciare abusi e violazioni e ritiene grave che proprio il Primo cittadino, che della legalità dovrebbe essere garante, inviti tali persone a provare vergogna per un comportamento che dovrebbe, al contrario, essere proprio di chiunque abbia un minimo di senso civico.
Siamo fermamente convinti che vada tutelato il diritto delle famiglie che, dopo i sacrifici affrontati per garantirsi una casa, si trovano oggi vittime delle logiche affaristiche che sul loro bisogno ha speculato, ma siamo nello stesso modo fermamente convinti che ciò non debba precludere la ferma condanna verso coloro che agiscono in modo illecito pur di soddisfare la logica del guadagno e dell’affarismo.
Condotte, purtroppo, non nuove nel nostro territorio che appare sempre più stretto in una logica di malaffare che si scherma dietro i troppi diritti inevasi della cittadinanza, dal diritto alla casa a quello del lavoro, a quello ad avere servizi rispondenti a criteri di efficienza ed efficacia, facendone una sorta di porto franco della legalità.
Confidiamo nell’azione della Magistratura che non deve in alcun modo subire pressioni da alcuno, tanto meno da chi, magari solo indirettamente, potrebbe avere alcune responsabilità in merito alla vicenda in oggetto.
Ribadiamo, come gia più volte richiesto al Sindaco Moscherini, la necessità di istituire a Civitavecchia un tavolo della legalità che veda partecipi rappresentanti del D. N. A. , magistrati, istituzioni ed associazioni, che garantisca la trasparenza e la legittimità degli atti ed esamini tutte le richieste d’investimenti di capitali sul territorio al fine di individuarne origine e tracciabilità, al fine di prevenire tali situazioni, garantire i cittadini e contrastare ogni forma di criminalità organizzata e di illegalità.
La legalità non si enuncia, si pratica. Il resto è facile populismo.
Civitavecchia, 22.11.2008