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Ci perviene una nota con la quale il Presidente dell’8° Municipalità di Napoli avvocato Pisani ci tiene a far sapere che

Ci perviene una nota  con la quale il  Presidente dell’8°  Municipalità di Napoli avvocato Pisani  ci tiene a  far  sapere   che   non condivide  l’interpretazione data  dall’On.Bindi sul rapporto Napoli-camorra  ed esalta,al contempo, il ruolo svolto nel quartiere da lui presieduto da una parte dei cittadini  per recuperarlo a spazi di vivibilità civile e democratica.La pubblichiamo volentieri per due motivi : primo,per serietà professionale,secondo perché essa rappresenta comunque un prezioso contributo ad un dibattito al quale ci auguriamo che molti altri cittadini napoletani vorranno  partecipare.Precisiamo che noi non siamo “amici” dell’On.Bindi i cui comportamenti il più delle volte  abbiamo criticato.Ma questa volta  ci siamo visti costretti,anche se a malincuore,a darle ragione.Il discorso é generale e non riguarda tizio o caio,Scampia o qualche altro quartiere di Napoli.Nè tocca,a nostro avviso,l’intera popolazione napoletana.Che la camorra sia ……..”figlia delle assenze dello Stato”,come si sostiene nel comunicato,siamo d’accordo.Il problema é che lo Stato siamo noi – o.meglio,nel caso specifico- siete voi cittadini di Napoli che lo avete espresso eleggendo una classe politica che in decenni vi ha portato alla situazione nella quale vi trovate a vivere.Noi seguiamo da tempo questa situazione  e ci siamo trovati  e ci troviamo  non raramente di fronte a fatti e comportamenti che ci inducono a dar ragione alla Bindi quando sostiene che  la camorra é un “elemento costitutivo” di  Napoli..Che a Scampia ci sia stato un sussulto di orgoglio é innegabile,tant’é che noi abbiamo avuto occasione di rendercene conto anche personalmente.Senz’altro sono stati bravi l’avv.Pisani ed i suoi collaboratori,il dirigente del Commissariato di Polizia Dr.Tatarelli che noi stimiamo da sempre,altri ancora,ma ciò  non intacca minimamente la validità di un giudizio che ,intanto riguarda tutta la città e non una sua sola porzione,e,poi,si riferisce più al passato che non al presente..Il problema non sono l’avvocato Pisani,il sindaco De Magistris o quanti altri hanno “trovato tutto il coraggio per rialzare la testa ed affermare la legalità”.Onore a tutti voi.Ma la risposta ve la date da soli nello stesso momento in cui scrivete che  avete “alzato la testa” rispetto ad un antico stato di soggezione alle varie camorre-  non solo quella militare che spara, ma,soprattutto, quelle politiche,istituzionali,massonerie e quant’ altro – che nessuno può negare.E’ tutto qua l’”elemento costitutivo” del quale hanno  parlato la Bindi,ma,non dimentichiamolo,anche il Procuratore nazionale Roberti ( e chi meglio di lui é informato?),Padre Zanotelli ed altri ancora.
Siamo comunque disponibili a dare spazio ad ulteriori contributi che dovessero pervenirci.
                                                                                                                                                                                  Associazione A.Caponnetto

comunicato stampa

Camorra fattore costitutivo? Pisani: prima di parlare, Bindi, Salvini e de Magistris imparino dal modello Scampia  

 

Nella selva di polemiche innescate dalle dichiarazioni di Rosy Bindi sul rapporto Napoli-camorra, che per la presidente dell’Antimafia sarebbe un “elemento costitutivo” della città, si alza forte la voce di Scampia contro gli alibi dei politici che giudicano dall’alto delle loro poltrone. A replicare con veemenza, tanto alle affermazioni di Bindi quanto a quelle successive del sindaco e del segretario della Lega Matteo Salvini, è il presidente dell’Ottava Municipalità, l’avvocato Angelo Pisani. Che spiazza tutti indicando, oltre che la stragrande parte di Napoli, Scampia e il suo popolo come modello da emulare e soprattutto territorio da visitare, prima di pronunciare simili affermazioni e di fare le solite passerelle demagogiche, visto che la camorra è figlia delle assenze dello Stato.

 

«L’onorevole Bindi – attacca Pisani – invece di riunire la sua commissione in trasferta nel salotto buono della città, la porti a Scampia, nel nostro Auditorium, o in Piazza Giovanni Paolo II, dove solo qualche mese fa abbiamo avuto l’onore di ospitare Papa Francesco. Potrà conoscere – sottolinea il presidente di Scampia – uno dei pochi territori italiani che ha già trovato tutto il coraggio per rialzare la testa ed affermare la legalità, pur portandosi alle spalle un passato di sofferenze, guerre ed abbandono istituzionale». «A Scampia – aggiunge Pisani – le storiche roccaforti dei clan sono state trasformate in luoghi di aggregazione comune per giovani e bambini, le piazze di spaccio sono scomparse e così pure le ‘sentinelle’ che un tempo presidiavano le scuole e i quartieri, a Scampia ci sono oggi tante piazze di luce, che attendono solo investimenti veri per lo sviluppo sociale e culturale della zona».

«Se tutto questo è stato possibile, e lo è stato per giunta ‘all’insaputa’ della Commissione parlamentare antimafia, lo dobbiamo certamente a forze dell’ordine e magistratura di prim’ordine, ma anche alla fierezza di un popolo che si è riunito intorno alla cittadella della legalità in Viale della Resistenza, dove hanno sede il comando di Polizia, la Municipalità e l’Auditorium». «L’esempio di Scampia dimostra che la camorra non è un elemento ‘costitutivo’ di Napoli e dei suoi abitanti, ma piuttosto quell’antistato che conquista fette di territorio dove regnano disperazione ed abbandono, dove lo Stato resta colpevolmente assente e distratto. Un antistato che è possibile cacciare via quando lo Stato, con le sue istituzioni di prossimità e con le forze dell’ordine, fa sentire forte ogni giorno una presenza amica, al fianco della popolazione».

 

Ed anche sulla polemica a distanza fra Salvini, che accusa l’amministrazione comunale di inefficienze, a cominciare dalla mancata riscossione delle multe automobilistiche, e il sindaco de Magistris, e poi sul fuoco incrociato fra quest’ultimo e la stessa Bindi, Pisani non le manda a dire: «Salvini può avere qualche ragione sulle inefficienze di Palazzo San Giacomo e sull’abbandono delle periferie da parte del Comune, ma se intende parlare di criminalità organizzata, allora gli consiglio di guardare prima dentro il suo territorio, in quella Lombardia che, al pari di Roma capitale, è ormai economicamente ed organicamente infestata da mafie e criminalità, come hanno dimostrato le indagini della DDA».

 

«Ci dispiace infine – conclude Angelo Pisani – che il sindaco de Magistris, nel replicare alle accuse dell’Antimafia, non abbia parlato lui del grande esempio dato proprio da Scampia, che è riuscita a vincere la sfida nonostante il marketing sbagliato di Gomorra. Ennesima riprova di un’attenzione rivolta dalla politica arancione solo alle feste sul lungomare, spinta al punto di non sapere nemmeno che qui si è vinto sulla camorra per davvero, e che ora bisogna impegnarsi tutti insieme per non ricadere all’indietro e non deludere la cittadinanza, che crede nei valori e vuole vivere nella legalità».

 

Napoli, 17 settembre 2015 

 

UFFICIO STAMPA AVVOCATO ANGELO PISANI

PRESIDENTE OTTAVA MUNICIPALITÀ DI NAPOLI