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CI DISPIACE, DR..GRATTERI, DI NON CONDIVIDERLA. LA DIA  NON DI TOCCA

 

Gratteri-Roberti, scontro sulla Dia

Secondo il procuratore di Catanzaro la Direzione investigativa antimafia “E’ un gigante dai piedi d’argilla”. Critico l’ex numero uno della Dna: “Deve essere valorizzata”. Lotta condivisa alle droghe leggere per il magistrato calabrese e Cafiero de Raho

23 settembre 2018

Posizioni convergenti e posizioni divergenti. In ballo, in questo caso, ci sono i rapporti e le iniziative di tre magistrati di peso: Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia, e Federico Cafiero de Rhao, attuale dirigente della Dna. Come riassume l’ultimo numero di Panorama, Nicola Gratteri, in una lettera al ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha bocciato la Dia (Direzione investigativa antimafia). “E’ un gigante dai piedi d’argilla – scrive il capo della Procura catanzarese – il ministro la sciolga e faccia tornare nei corpi di appartenenza i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri”. Non è una novità questa posizione da parte di Gratteri, che l’ha ribadita più volte. L’ultima a Lecce, ospite alla manifestazione della Cgil, “giornate del lavoro”: “In un sistema di razionalizzazione delle risorse, poiché nel 2010 sono stati bloccati i concorsi per le forze dell’ordine, non possiamo aspettare 3/4 anni per coprire parte dei vuoti. Nell’immediato sciogliamo la Dia – ha suggerito il procuratore – e facciamo rientrare gli uomini nei corpi di provenienza, a lavorare nello stesso territorio. Così avremmo delle strutture investigative più consistenti con un risparmio notevole sulla logistica”.

Ma la lettera indirizzata a Salvini non è stata gradita da Franco Roberti che su Stylo24 replica a strettissimo giro di boa: “Non mi sento di condividere questo giudizio. La Dia è un’agenzia interforze e questa sua natura deve essere valorizzata, non certo annientata”.

Dimostrano di condividere la stessa politica in materia di droghe leggere Nicola Gratteri e Federico Cafiero de Raho, che in passato hanno convissuto, non sempre sulla stessa lunghezza d’onda, nella Procura di Reggio Calabria. Infatti, nell’ultima relazione della Direzione nazionale antimafia, che porta la firma di De Raho, è sparita l’ipotesi di legalizzare le droghe leggere. Proposta avanzata proprio dall’ex numero uno della Dna Roberti e da sempre avversata da Gratteri.

 

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it