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“Chi” e “come ” affronterà il “dopo” a Fondi? Con gli stessi uomini e le stesse strategie e metodologie?

FINALMENTE L’ITALIA DEI VALORI AMMETTE, ANCHE SE CON NOTEVOLE RITARDO, CHE C’E’ IN PROVINCIA DI LATINA (MA LA STESSA SITUAZIONE C’E’ A FROSINONE!) UN “ PROBLEMA PROCURA DELLA REPUBBLICA” E SI DICHIARA DISPONIBILE A INVESTIRE DELLA QUESTIONE IL PARLAMENTO

Ci sono voluti anni per convincere i dirigenti pontini e del Lazio dei partiti di centrosinistra della necessità di focalizzare la loro attenzione sul funzionamento delle due Procure della Repubblica di Latina e Frosinone.

Se l’azione di contrasto delle mafie nelle due province non ha prodotto i frutti che un impegno efficace avrebbe dovuto produrre, è dovuto proprio alla… tiepidezza (definiamola così) con la quale i vertici delle due Procure hanno affrontato il problema.

D’altro canto, basta leggere quanto hanno scritto i magistrati della DDA di Roma a proposito di come sono stati rubricati i casi di reati di stampo mafioso in provincia di Latina (abbiamo riportato le loro parole sul frontespizio del nostro sito), per capire la situazione in cui ci troviamo e del perché siamo arrivati alla quasi totale occupazione mafiosa del territorio del Basso Lazio e, in particolare, di quello pontino.

Sono trascorsi anni dai giorni in cui, con una voluminosa documentazione ed a più riprese, ci siamo recati nelle segreterie romane degli Onn. Giovanni Russo Spena del PRC, Franca Rame, Stefano Pedica e Fabio Evangelisti dell’IDV, per chiedere la cosa più semplice che un parlamentare ha la facoltà e il dovere di fare: un’interrogazione in Parlamento per porre all’attenzione del Ministro e degli altri parlamentari il problema dell’inadeguatezza dell’azione svolta dal vertice delle due Procure di Latina e Frosinone nei confronti delle mafie dilaganti…
Gli ex dirigenti e militanti politici di lungo corso sanno bene che… ”un’interrogazione non si nega a nessuno in quanto è la cosa più “semplice” (per la verità viene definita “stupida”) da fare “. Eppure a noi è stata negata. Irresponsabili!

In due territori “caldi”, ritenuti, peraltro, specialmente dalla camorra, parte integrante della provincia di Caserta e, quindi… ”terra loro “, vanno messi a capo delle rispettive Procure due magistrati del livello e delle capacità specifiche di un De Ficchy, di un Piro, di un Amendola e così via.

Sono anni che sosteniamo questa tesi e lo abbiamo detto a tutti, Ministero, CSM, partiti, stampa e così via. Sempre inascoltati..

Inascoltati anche da Russo Spena, Pedica, Evangelisti, Franca Rame, purtroppo.

Oggi che i buoi sono scappati dalla stalle, che le mafie ormai sono entrate nei partiti, nelle istituzioni, nello stesso parlamento, nei comuni, nell’economia, nelle professioni, dappertutto, il Sen. Pedica… ci comunica che è disponibile a presentare l’interrogazione richiesta anni fa.

Grazie, comunque. Non sappiamo quale effetto essa avrà, però, con questo governo e in questa situazione che vede ormai la mafia annidata dappertutto e con i guasti prodotti, secondo noi irreparabili.

Tentiamo. Un fatto va affermato a gran voce:

la necessità urgentissima di cambiare i due Procuratori Capo di Latina e Frosinone per sostituirli con due nuovi Procuratori che quanto meno ammettano la gravità del fenomeno mafioso nelle due province e che, quindi, stimolino Prefetture e forze dell’ordine a comportarsi di conseguenza.

Sì, perché, quando un Procuratore Capo della Repubblica, dice che… non bisogna fare allarmismo e tutto è sotto controllo,… opinione pubblica, partiti, sindacati, associazioni, vertici istituzionali e quant’altri… dormono sonni tranquilli.

Quello che si è verificato appunto nel Basso Lazio, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di chi… vuol vedere.

Noi ringraziamo Pedica. Almeno egli ha mostrato buona educazione e disponibilità, anche se in ritardo.

Non facciamo altri errori, però, se vogliamo seriamente rendere un servizio a queste sfortunate comunità pontine e del Basso Lazio!

Se noi abbiamo voluto assumere un ruolo di stimolo critico nei confronti prima del PD e poi dell’IDV nella vicenda Fondi (ma non solo) è perché riteniamo questi partiti gli unici potenzialmente più sensibili ai problemi di cui stiamo trattando.

Il secondo, a dirla tutta, lo dovrebbe essere di più del primo…

Ciò, perché del PD non ci piacciono alcuni comportamenti, a cominciare dal trattamento riservato dai gruppi dirigenti provinciali e regionali al segretario della Sezione di Fondi Bruno Fiore, lasciato nella più assoluta solitudine e senza i supporti necessari, per terminare alla “tiepidezza” storica, per non dire indifferenza, con la quale ha sempre affrontato il problema delle infiltrazioni mafiose nel Basso Lazio ed in provincia di Latina in particolare.

Quando il governo avrà sciolto le sue riserve ed i riflettori su Fondi saranno spenti, ci sarà da affrontare una situazione drammatica per l’entità dei danni provocati all’intero tessuto politico, istituzionale, culturale e morale dalla situazione generale.

“Chi “ e “come” affronterà e si affronterà il “dopo”?