Cerca

Che si faccia piena luce su motivi reali che hanno spinto l’alto Ufficiale a questo gesto estremo.Questo suo atto doloroso ci riporta alla memoria ,non sappiamo il perché,quello consumatosi anni fa e con modalità analoghe,ad opera del Capitano Fedele Conti,anche egli della Guardia di Finanza,Comandante della Compagnia di Fondi in provincia di Latina.,impegnato in indagini delicate .

Roma, colonnello Dia suicida doveva testimoniare al processo Scajola

Lunedì 11 Aprile 2016

12:02

Avrebbe dovuto testimoniare domani al processo a Reggio Calabria in cui è imputato l’ex ministro Claudio Scajola, il colonnello della Guardia di Finanza O. P. che ieri si è ucciso sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza nel suo ufficio alla Dia, dove era distaccato.

O. P., secondo quanto apprende l’Ansa, aveva fatto parte del pool di investigatori che aveva condotto, coordinato dalla procura reggina, l’indagine nei confronti di Scajola – imputato per aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena – e per questo domani avrebbe dovuto essere sentito dai giudici. Quali siano i motivi per cui O. P. si è sparato – secondo alcune fonti era caduto in depressione dopo aver perso in poco tempo due familiari molto stretti – è ora oggetto di un’indagine da parte della squadra mobile di Roma.

Quel che si sa è che il colonnello, che aveva 47 anni, una moglie e due figli di 6 e 8 anni, è arrivato in ufficio attorno alle 6.30 di ieri mattina, ha chiuso la porta della sua stanza e si è sparato. In quel momento in ufficio non c’era nessuno e a trovare il corpo è stato il suo collega di stanza, dopo aver aperto la porta con una chiave di riserva attorno alle 8.30. Alla Dia, fino ad alcuni mesi fa, O. P. guidava l’ufficio che si occupava dell’analisi delle segnalazioni sospette (Sos). Ma nell’ambito di una riorganizzazione interna, il direttore della Direzione investigativa antimafia Nunzio Ferla aveva disposto una serie di trasferimenti di uomini e di funzioni, che hanno interessato anche il colonnello.

Il suo ufficio, infatti, è stato spostato dal secondo al primo reparto e lui trasferito alla sezione antiriciclaggio. Un incarico che O. P. non aveva digerito tanto che, ricordano fonti della Dia, aveva chiesto rapporto al comando generale della Guardia di Finanza per presentare le proprie dimissioni. L’ultima volta che si era affrontata la vicenda era stato venerdì scorso, quando in una riunione il direttore aveva riconfermato i trasferimenti.