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Catturato successore dei boss Lo Piccolo. Ecco la nuova mafia imprenditrice e politica

PALERMO  – I collaboratori di giustizia più recenti lo indicano come il successore dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo alla guida del mandamento mafioso di Tommaso Natale-San Lorenzo, a Palermo. Le intercettazioni hanno confermato le rivelazioni dei pentiti. Con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione e fittizia intestazione di beni, la scorsa notte, la guardia di finanza ha arrestato Giuseppe Liga, soprannominato l’architetto, ritenuto, appunto, l’erede dei due padrini di San Lorenzo alla guida del clan più importante del capoluogo. Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dai pm della Dda Marcello Viola, Anna Maria Picozzi, Gaetano Pace e Francesco Del Bene, Liga, in particolare, sarebbe stato il collettore delle estorsioni gestendo e incassando il denaro ricavato dal pizzo che continua a essere una delle principali entrate delle cosche.

Liga, 60 anni, era indicato nei pizzini trovati nel covo del boss Lo Piccolo col numero 013. Insieme a lui sono finiti in cella il suo braccio destro Giovanni Angelo Mannino, accusato di associazione mafiosa e Agostino Carollo e Amedeo Sorvillo. Questi ultimi rispondono di fittizia intestazione di beni. Secondo gli inquirenti sarebbero i titolari della società Euteco, di fatto riconducibile a Liga.

LIGA, ARCHITETTO CON LA PASSIONE PER LA POLITICA – Giuseppe Liga, 60 anni, iscritto dal 1978 nell’albo degli architetti, è un professionista molto conosciuto a Palermo anche per la sua passione per la politica e i suoi frequenti rapporti istituzionali. Per otto anni, dal 1989 al 1997, è stato infatti il segretario nazionale del Mcl, il Movimento Cristiano Lavoratori. Liga ricopriva la carica di reggente regionale del Mcl fino all’11 marzo scorso, quando l’esecutivo nazionale del Movimento lo ha sospeso da tutti gli incarichi, in seguito alle notizie del suo coinvolgimento in alcune inchieste antimafia. L’architetto, in un’intervista rilasciata sull’ultimo numero del magazine siciliano “S”, sostiene inoltre di avere rapporti con numerosi esponenti politici e rappresentanti istituzionali: dal presidente della Regione Raffaele Lombardo a Sergio Mattarella fino all’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

PM INGROIA, LA MAFIA E’ NEI ‘SALOTTI’ DI PALERMO – “La mafia è entrata nei salotti buoni di Palermo”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, commentando l’arresto del nuovo capo mafia del mandamento di Tommaso Natale-San Lorenzo, Giuseppe Liga, 60 anni, architetto ritenuto il successore dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. L’arresto del professionista, che per anni ha ricevuto commesse pubbliche per lavori ed è stato direttore di numerosi cantieri per la realizzazione di complessi residenziali in città, secondo il pm è la prova che cosa nostra è si è ormai infiltrata nella cosiddetta buona borghesia palermitana. Liga, al quale gli inquirenti hanno sequestrato documenti e pc, era stato segretario del movimento Cristiano lavoratori.

“Siamo in presenza di un processo di finanziarizzazione della mafia. Ne è prova il fatto che al comando, sempre più spesso, si trovano personaggi che un tempo erano ‘consulenti’ finanziari dei boss e ora li hanno sostituiti alla guida delle famiglie e nelle attività di controllo del territorio”, ha sottolineato Ingroia. “Nel ’98 – ha aggiunto – i pentiti lo indicavano come consigliere finanziario dei Lo Piccolo. Ora ha preso il controllo del clan e gestisce anche le attivita’ di cassa della cosca come le estorsioni: ciò conferma il ruolo ormai direttivo della mafia finanziaria”. Secondo il pm è proprio quello della criminalità finanziaria il fronte di indagini su cui puntare.

BERLUSCONI: COLPI DURISSIMI,VERSO SCONFITTA TOTALE
“L’odierno arresto di Giuseppe Liga e di altri tre esponenti mafiosi rappresenta l’ennesimo successo nella lotta contro la criminalità organizzata che è stata intrapresa dal Governo, dalle forze di polizia e dalla magistratura”: cosìil Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una nota. “Agli uomini e alle donne della Guardia di Finanza e della DIA di Palermo – aggiunge – va il ringraziamento mio personale e di tutto il Governo. Le recenti norme varate da questo governo, i nuovi mezzi messi a disposizione e la costante efficienza delle forze dell’ordine stanno infliggendo alla malavita colpi durissimi che, ne sono certo – conclude Berlusconi – porteranno alla sconfitta definitiva della mafia nel nostro Paese”.

MARONI, ALTRO DURISSIMO COLPO A COSA NOSTRA – “Oggi è stato inferto un altro durissimo colpo a Cosa Nostra”. Così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, commenta l’arresto oggi a Palermo di Giuseppe Liga, ritenuto l’erede dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Il ministro si è quindi congratulato con il comandante della Guardia di Finanza, generale Cosimo D’Arrigo, per l’operazione.

LE ACCUSE NEI CONFRONTI DELL’ ‘ARCHITETTO’ LIGA – Il nome dell’architetto Giuseppe Liga salta fuori, per la prima volta, tra le carte che i poliziotti trovarono addosso a Salvatore Lo Piccolo, il giorno del suo arresto nel covo di Giardinello il 5 novembre del 2007. Una valigetta piena di nomi e cifre. Era la contabilità del boss che annotava i nomi dei commercianti e accanto la cifra da pagare. Tra gli appunti anche la frase: “Architetto Liga 10.000” . Un anno dopo, il 14 novembre del 2008, i boss mafiosi che progettano la ristrutturazione di Cosa nostra citano nuovamente il nome del professionista nel corso di un summit di mafia. Pino Scaduto, boss di Bagheria, parla con Giovanni Adelfio, Antonino Spera e Sandro Capizzi. “A Tommaso Natale chi c’é?”, chiede Scaduto . Vengono fatti due nomi: “Giuseppe Lo Verde e l’architetto Liga”. Capizzi ha più di una perplessità: “Neanche lo conoscono … solo il cugino di Totò Lo Piccolo ‘u biondino lo conosce bene”.

Sul riconoscimento della leadership di Liga, dunque, ci sarebbe qualche problema. Ma Adelfio mette tutti a tacere: “Lo accettano”. E Spera rilancia: “Se avete altri mandamenti portateli… noi interpelliamo l’architetto”. Nel settembre del 2008 viene arrestato l’avvocato Marcello Trapani, legale dei Lo Piccolo. E nell’ordinanza di custodia cautelare del penalista si fa nuovamentre riferimento all’architetto. Piero Cinà, indicato come un esattore dei Lo Piccolo, nome in codice Alfa, scrive in un pizzino: “cantiere scalea: continuano a ritardare il saldo, si tratta di 110 mila euro. Ho parlato con Pippo, ma tutto tace”. Pippo, secondo gli inquirenti, sarebbe l’architetto; la frase sarebbe riferita al pizzo da imporre in un cantiere per la costruzione di alcune villette a San Lorenzo. In un’intercettazione il titolare della società di costruzioni e altri interlocutori, fra cui Pippo, discutomo sulla rata del pizzo: mille euro ad appartamento. Poi, salta fuori un particolare. Marcello Trapani parla di un cantiere per la costruzione di alcune villette. Il terreno individuato è di proprietà del padre del legale; il direttore del cantiere è l’architetto Liga. Di recente si sono aggiunte anche le dichiarazioni del pentito Maurizio Spataro, il “cassiere” della cosca di Resuttana. Ed il collaboratore, senza esitazione, indica nell’architetto Liga l’uomo che comanda a San Lorenzo .

(Tratto da ANSA.it)