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Castellammare, i nuovi verbali del pentito: imprese in mano ai clan

Castellammare, i nuovi verbali del pentito: imprese in mano ai clan

Tiziano Valle

Ci i sono imprenditori di Castellammare che hanno un filo diretto con la camorra stabiese. In passato hanno ottenuto favori dalla criminalità organizzata e oggi sono a disposizione di boss e affiliati delle cosche, in caso di necessità. A sostenerlo è il pentito Pasquale Rapicano, ex killer del clan D’Alessandro, che nel 2020 ha deciso di pentirsi e collaborare con la giustizia. Nei nuovi verbali, in gran parte ancora coperti da omissis, Rapicano fa i nomi di quei colletti bianchi che a suo avviso sarebbero collegati alla cosca di Scanzano. Verbali che scottano perché nell’elenco dei presunti fiancheggiatori del clan D’Alessandro – secondo fonti investigative – ci sarebbero nomi di grossi imprenditori di Castellammare e della penisola sorrentina.

Gente impegnata in diversi settori, da concessionari d’auto e moto, passando per l’elettronica e la grande distribuzione, finendo con i titolari di strutture ricettive, di concessioni demaniali, costruttori e gente che attraverso le proprie società gestisce appalti pubblici. Gli investigatori mantengono il più stretto riserbo sulla vicenda, anche perché sono in corso indagini finalizzate a trovare riscontri alle rivelazioni del pentito, che è già stato ritenuto attendibile dalla giustizia, soprattutto dopo aver confessato gli omicidi di Pietro Scelzo (messo a segno nel 2006) e di Raffaele Carolei (vittima di lupara bianca nel 2012).

Nei verbali finora desecretati e finiti agli atti di alcuni processi il collaboratore di giustizia ha parlato di presunti rapporti tra l’imprenditore Pasquale Vuolo e il boss Pasquale D’Alessandro, oltre che di presunti contatti tra la famiglia Cesarano, attiva nel settore delle onoranze funebri, e i Vitale del quartiere Licerta. Tutte accuse da verificare, ma potrebbe trattarsi solo della punta dell’iceberg perché Rapicano ha raccontato molto altro agli investigatori arrivando a ipotizzare gli interessi della cosca di Scanzano dietro importanti attività imprenditoriali del territorio. Gli investigatori, come dimostrato già da precedenti inchieste mirate a colpire proprio gli affari “leciti” della camorra, stanno lavorando proprio per spezzare questo filo tra i colletti bianchi e la camorra.

Un lavoro sulla zona grigia necessario per provare a liberare Castellammare dalla morsa della criminalità organizzata. Si tratta di imprese che hanno a disposizione soldi puliti e che, in questo momento, possono essere utili alle cosche che si stanno riorganizzando sul territorio stabiese per le attività illecite. Un impegno dello Stato già dimostrato anche dalla drastica e storica decisione di sciogliere il Comune per camorra. Il periodo di calma apparente sul fronte della repressione in realtà sembra destinato a finire presto, perché l’Antimafia è pronta a chiudere altre importanti inchieste che potrebbero fare nuova luce proprio sulle commistioni tra camorra e colletti bianchi.

Fonte:https://www.metropolisweb.it/2022/08/21/castellammare-nuovi-verbali-del-pentito-imprese-mano-ai-clan/