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Cassino, altri sequestri di beni sospetti. Speriamo che il Sindaco si cominci a rendere conto della gravità della situazione

IL SINDACO DI CASSINO, DOPO GLI ENNESIMI SEQUESTRI DI BENI NELLA SUA CITTA’ DA PARTE DELLA QUESTURA DI ROMA E DELLA DIA, CONTINUERA’ A DIRE CHE NELLA CITTA’ MARTIRE NON CI SONO MAFIE?

A poco più di un mese dal sequestro di una cinquantina di autovetture in un autosalone di Cassino ad opera della DIA, un nuovo sequestro c’ è stato in questi giorni, questa volta da parte della Divisione anticrimine della Questura di Roma, di beni riconducibili a soggetti sospettati di collegamenti con organizzazioni mafiose.

Non sono né i primi, né saranno gli ultimi.

Ancora una volta è la Magistratura romana-altre volte quella napoletana- che opera.

Ci tornano alla memoria le affermazioni fatte dal Sindaco di Cassino appena qualche mese fa in occasione di un confronto televisivo negli studi di ExtraTV a Frosinone con la nostra Associazione e Marco Galli del Sindacato di Polizia della CGIL.

In risposta al nostro grido di allarme relativo alla situazione criminale esistente in quella provincia, invasa da una mafia che ha investito ed investe montagne di capitali approfittando anche dell’inadeguatezza dell’azione dei vertici giudiziari e delle forze dell’ordine locali, Il Sindaco di Cassino ha mostrato di cadere dalle nuvole.

Un Sindaco di una città importante come Cassino che non legga le numerose e continue Relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e delle varie Commissioni Parlamentari Antimafia riguardanti il territorio da lui amministrato è veramente imperdonabile.