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Caso Fondi, la denuncia di Izzi: Attività eversiva di depistaggio e condizionamento delle indagini. Intervengano il Ministro della Giustizia ed il Procuratore Generale della Cassazione.

Che qualcosa a Fondi, per quanto riguarda la qualità delle indagini, non sia andata come di norma, lo avevamo intuito dal primo momento.

Normalmente indagini così complesse, come quelle, appunto, che riguardino sospetti di condizionamenti mafiosi, vengono delegate ai corpi speciali centrali:

DIA in primis e, poi, ROS. GICO, SCICO, SCO, Servizi ecc.

Per Fondi, invece, esse sono state delegate al Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina.

Noi nutriamo sentimenti di stima e di apprezzamento per ufficiali e sottufficiali del Comando provinciale ed abbiamo fiducia nel loro operato, ma non va ignorato il fatto che indagini in odor di mafia richiedono competenza e specializzazione che i militari dei comandi territoriali non hanno.

Poi ci sono tutta una serie di altre considerazioni da fare e che ci lasciano dubbi sull’esistenza di un “qualcosa” di cui abbiamo parlato più volte, a cominciare dalla decisione del governo centrale dell’epoca di NON decidere sulla richiesta di scioglimento per mafia dell’Amministrazione comunale fondana formulata dal Prefetto di Latina e dal Ministro dell’Interno.

E’ stato il primo caso in Italia e ciò la dice lunga sulla reale volontà di taluni parti e personaggi politici di far chiarezza sui collegamenti mafia-politica.

Ma, poi, ci sono tanti altri fatti che all’apparenza sembrano marginali rispetto all’inchiesta principale, ma che andrebbero letti in un quadro generale, ricondotti ad un unicum e non spezzettati l’uno dall’altro, e che riguardano gli attentati a quegli appartenenti alle forze dell’ordine locali conosciuti per solerzia e bravura.

Ci riferiamo, intanto, allo strano suicidio del Comandante della Guardia di Finanza Capitano Fedele Conti e, poi, agli attentati subiti dai brigadieri Cappiello dei Carabinieri e Lauro della Guardia di Finanza.

Tutte pagine scure con grossi interrogativi rimasti senza alcuna risposta.

Il primo è stato trasferito a Sperlonga “per ragioni di sicurezza” ed è andato via dall’Arma (Sperlonga dista da Fondi 6-7 chilometri, una distanza non tale da scoraggiare gli attentatori a raggiungerlo comunque!… )..

“Un rompicoglioni” di meno, secondo la logica degli autori e degli eventuali mandanti degli attentati???

E’ da sospettarlo, sapendo della scaltrezza dei delinquenti.

E’ lo stesso per il povero Capitano Conti, suicidatosi non di certo per “motivi amorosi” o “per depressione” come qualcuno ha voluto far credere, e per il brigadiere Lauro?

Oggi scoppia la bomba Izzi, il papà dell’unico componente dell’ex Giunta comunale colpito.

Dice Izzi in una sua denuncia nella quale, partendo da un presunto tentativo di corruzione per il quale c’è stato il provvedimento di archiviazione da parte della Procura di Perugia, sostiene che “ la vicenda va attentamente valutata anche sotto altri e più delicati profili. Essa in verità è l’epilogo di una più vasta attività eversiva, di depistaggio, inquinamento e condizionamento delle indagini che hanno portato gli inquirenti ad approfondire temi investigativi e a trascurarne altri ben più gravi”.

Izzi parla, come si vede, di “una più vasta attività eversiva, di depistaggio, inquinamento e condizionamento delle indagini”.

Attività eversiva di despistaggio, inquinamento e condizionamento delle indagini fatta da chi?

Cosa dice al riguardo la Procura della Repubblica di Latina?

Non è il caso, a questo punto, che il Ministro della Giustizia, il Procuratore Generale della Cassazione e chi altro di competenza, prendano fra le loro mani l’intero fascicolo del “caso Fondi” per riesaminarlo da capo a fondo?

Ciò, anche per dare, fra l’altro, una risposta alla domanda del “perché” non sia stata avviata, a quanto pare, alcuna indagine, pur dopo la pubblicazione su più giornali di stralci della Relazione della Commissione di accesso al Comune di Fondi a proposito di pesanti appunti mossigli – pubblicazione che ha dato luogo, peraltro, ad una richiesta da parte della nostra Associazione ad aprire le indagini rivolta alla Procura di Latina ed alle DDA di Napoli e Roma per conoscenza -, nei confronti del dirigente di quel Comune Mitrano Cosmo, eletto ora dal PDL sindaco di Gaeta.