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Caso EGO ECO rifiuti Minturno. Salta l’udienza per un difetto di notifica

CASO EGO ECO. Il giudice rinvia a maggio, Del Balzo non era in aula

Notifica sbagliata, salta l’udienza

La cancelleria ha scritto la data sbagliata per la convocazione di ieri, non era indicato il giorno
litterà di due mesi la
tanto attesa prima
udienza del processo
sul caso rifiuti del Comune di Minturno, che vede
alla sbarra ben undici imputati tra i quali compaiono noti politici locali come il consigliere regionale Romolo Del
Balzo e l’ex sindaco di Minturno Pino Sardelli. I reati di
cui sono chiamati a rispondere sono quelli di frode nell’esecuzione di appalti pubblici
e truffa ai danni dello Stato,
per fatti che riguardano l’appalto sullo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani e della
raccolto differenziata che il
Comune di Minturno ha affidato prima alla Cic e poi alla
Ego Eco. Ieri mattina, davanti al Tribunale di Gaeta, infatti, il giudice monocratico
Rosanna Brancaccio non ha
potuto far altro che constatare un difetto di notifica sulla
relata di Augusta Ciummo,
come evidenziato dal suo legale Maria Letizia Casale.
L’errore ha quasi del grossolano: erano stati scritti il mese e l’anno ma era stato
omesso il giorno di convocaS
zione, ovvero il numero 16
(la data di ieri, ndr). Per questo motivo, il giudice non ha
potuto far altro che rinviare
il processo al prossimo 9
maggio alle ore 11. Prima
però si sono costituite le parti, alla presenza del sostituto
procurato Giuseppe Miliano.
Vasto lo stuolo di avvocati
degli undici imputati, di questi ultimi solo quattro presenti: l’ex sindaco di Minturno
Pino Sardelli, l’ex dirigente
del settore lavori pubblici
Anacleto Fini, l’ex responsabile del servizio di raccolta
dei rifiuti solidi urbani Carmine Violo e il dipendente
Gerardo Ruggeri. Inoltre, la
settimana scorsa il legale del
capocantiere Liberato De Simone, Federico Maria Mongiello, ha presentato istanza
di revoca degli arresti domiciliari, stessa cosa ha fatto
Giancarlo Ciufo per Ruggeri
lunedì. Ieri mattina il giudice
Brancaccio, dopo aver analizzato le richieste, ha evidenziato un errore procedurale,
per cui ha rigettato entrambe
le istanze. In chiusura una
curiosità: la maggior parte
degli avvocati e degli imputati non ha voluto che venissero ripresi dalle telecamere,
nonostante il giudice Brancaccio abbia dato l’autorizzazione alla stampa di poter essere presente.
Giuseppe Mallozzi
(Tratto da La Provincia)