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CasertaCe. S.MARIA C.V., LA CAMORRA E I PICCOLI RICHELIEU. Così parlò Pasquale Stellato: “We’, Bià, ncul’ che bacchetta, Graziano!!!”. E poi Di Muro: “Ste’, Palazzo Teti è questione di vita o di morte”

S.MARIA C.V., LA CAMORRA E I PICCOLI RICHELIEU. Così parlò Pasquale Stellato: “We’, Bià, ncul’ che bacchetta, Graziano!!!”. E poi Di Muro: “Ste’, Palazzo Teti è questione di vita o di morte” 
In calce pubblichiamo la telefonata che gli inquirenti della Dda considerano la più importante, la comunicazione fondamentale che mette in opera l’ingranaggio politico-affaristico-elettorale, coordinato, poi da Alessandro Zagaria

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Non erano intimi. Erano intimissimi. Pasquale Stellato e Stefano Graziano hanno vissuto dei mesi in autentica simbiosi. Confidenza totale così come si evince da una telefonata, che gli inquirenti hanno considerato fondamentale per la formulazione dell’incolpazione ai danni di Biagio Di Muro tra quest’ultimo e lo stesso Stellato.

Il giovane figlio della deputata Sgambato e della deputata Sgambato così scherza al telefono con di Muro su quello che al tempo era ancora un aspirante consigliere regionale: “Ncul e che bacchetta Graziano!!”.

La conversazione disturbata non ha permesso agli inquirenti di risolvere l’arcano su questa bacchetta. Ma tutto sommato questo non conta più di tanto visto e considerato che era importante comprendere quale fosse il grado di familiarità di un gruppo a cui si era già aggiunto, co lo steso grado di confidenza, quell’Alessandro Zagaria che due fondamentali collaboratori di giustizia, quali sono ancora oggi Attilio Pellegrino e Massimiliano Caterino hanno definito, in pratica, un affiliato al clan dei Casalesi gruppo Zagaria a tutti gli effetti e che un altro neo arrestato qual è l’ex sindaco di Grazzanise Enrico Parente, definiva uno in grande ascesa pronunciando queste parole in auto al ritorno da quel famoso viaggio in Austria, dove, secondo la Dda e secondo una sentenza di primo grado già pronunciata, andò a visitare Michele Zagaria con cui, probabilmente, parlò anche del giovane figlio del titolare del ristorante Il Tempio.

Secondo aspetto importante a cui gli inquirenti danno un grande significato, è l’affermazione, formulata da Di Muro, sempre nell’ambito di quella telefonata, dopo che Pasquale Stellato passò il suo cellulare a Stefano Graziano: “E’ questione di vita o di morte”: un diretto riferimento da parte dell’allora sindaco di Santa Maria all’intervento che Graziano avrebbe fatto sul sottosegretario agli interni del pd Bubbico affinchè questi propiziasse quel cambiamento da una misura di finanziamento ad un’altra in modo da salvare la somma stanziata per palazzo Teti Maffuccini che, in caso contrario, sarebbe andata persa.

E siccome tale questione di vita o di morte Di Muro la condivide per molti mesi con Alessandro Zagaria che diventa intimo, addirittura della sua famiglia, ecco che i magistrati hanno costituito il capo d’accusa che ha già resistito al vaglio del tribunale del Riesame.

G.G.

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERCETTAZIONE

S.MARIA C.V., LA CAMORRA E I PICCOLI RICHELIEU. Così parlò Pasquale Stellato: “We’, Bià, ncul’ che bacchetta, Graziano!!!”. E poi Di Muro: “Ste’, Palazzo Teti è questione di vita o di morte”

In calce pubblichiamo la telefonata che gli inquirenti della Dda considerano la più importante, la comunicazione fondamentale che mette in opera l’ingranaggio politico-affaristico-elettorale, coordinato, poi da Alessandro Zagaria

Pasquale
          Stellato, Alessandro Zagaria, Stefano Graziano e Biagio Di
          Muro

Pasquale Stellato, Alessandro Zagaria, Stefano Graziano e Biagio Di Muro

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Non erano intimi. Erano intimissimi. Pasquale Stellato e Stefano Graziano hanno vissuto dei mesi in autentica simbiosi. Confidenza totale così come si evince da una telefonata, che gli inquirenti hanno considerato fondamentale per la formulazione dell’incolpazione ai danni di Biagio Di Muro tra quest’ultimo e lo stesso Stellato.

Il giovane figlio della deputata Sgambato e della deputata Sgambato così scherza al telefono con di Muro su quello che al tempo era ancora un aspirante consigliere regionale: “Ncul e che bacchetta Graziano!!”.

La conversazione disturbata non ha permesso agli inquirenti di risolvere l’arcano su questa bacchetta. Ma tutto sommato questo non conta più di tanto visto e considerato che era importante comprendere quale fosse il grado di familiarità di un gruppo a cui si era già aggiunto, co lo steso grado di confidenza, quell’Alessandro Zagaria che due fondamentali collaboratori di giustizia, quali sono ancora oggi Attilio Pellegrino e Massimiliano Caterino hanno definito, in pratica, un affiliato al clan dei Casalesi gruppo Zagaria a tutti gli effetti e che un altro neo arrestato qual è l’ex sindaco di Grazzanise Enrico Parente, definiva uno in grande ascesa pronunciando queste parole in auto al ritorno da quel famoso viaggio in Austria, dove, secondo la Dda e secondo una sentenza di primo grado già pronunciata, andò a visitare Michele Zagaria con cui, probabilmente, parlò anche del giovane figlio del titolare del ristorante Il Tempio.

Secondo aspetto importante a cui gli inquirenti danno un grande significato, è l’affermazione, formulata da Di Muro, sempre nell’ambito di quella telefonata, dopo che Pasquale Stellato passò il suo cellulare a Stefano Graziano: “E’ questione di vita o di morte”: un diretto riferimento da parte dell’allora sindaco di Santa Maria all’intervento che Graziano avrebbe fatto sul sottosegretario agli interni del pd Bubbico affinchè questi propiziasse quel cambiamento da una misura di finanziamento ad un’altra in modo da salvare la somma stanziata per palazzo Teti Maffuccini che, in caso contrario, sarebbe andata persa.

E siccome tale questione di vita o di morte Di Muro la condivide per molti mesi con Alessandro Zagaria che diventa intimo, addirittura della sua famiglia, ecco che i magistrati hanno costituito il capo d’accusa che ha già resistito al vaglio del tribunale del Riesame.

G.G.

 

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERCETTAZIONE

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PUBBLICATO IL: 26 maggio 2016 ALLE ORE 18:14

fonte:www.casertace.net