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Casavatore, Comune sciolto per camorra stop alla festa dei Gigli

Il Mattino, Mercoledì 24 Maggio 2017

Casavatore, Comune sciolto per camorra stop alla festa dei Gigli

di Marco Di Caterino

Casavatore. Dopo centoventi anni la festa dei gigli di Casavatore quest’anno non si farà. Lo ha deciso la commissione prefettizia che da due mesi regge le sorti del comune sciolto per gravi condizionamenti della criminalità organizzata. Nella delibera, i commissari prefettizi hanno motivato la sospensione della sola «ballata dei gigli» per inadempienze degli organizzatori. Nessun divieto invece per i festeggiamenti religiosi per il Santo Patrono. La decisione della commissione era nell’aria, anche perché tra i gravi motivi che hanno determinato lo scioglimento dell’amministrazione retta dal sindaco Lorenza Orefice, c’è un corposo capitolo che riguarda proprio la gestione della tradizionale festa dei Gigli, completamente in mano ad elementi della criminalità organizzata. 

Un primo segnale era arrivato già l’anno scorso, quando la manifestazione fu bloccata dalle forze dell’ordine. Un evento clamoroso, ma reso necessario per una serie di gravissime violazioni ai regolamenti e alle prescrizioni che pure erano state imposte, quasi in contemporanea con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per voto di scambio, aggravato dalla componente mafiosa, che coinvolse il sindaco Orefice, il suo principale competitor nel ballottagio Salvatore Silvestro ( entrambi scesi a patti con due fazione del clan Ferone) e altre 13 persone, tra consiglieri e funzionari del comune.

E in questo scenario è scattato il divieto per la ballata dei Gigli per il 9 luglio. Immediata la protesta, annunciata da manifesti affissi abusivamente, firmati da « I cittadini» dal titolo « È una vergogna», e con il testo che è una chiamata alla manifestazione di protesta, contro la decisione di annullare la sfilata dei gigli, in piazza Di Nocera, davanti al comune. L’appello alla mobilitazione è stato accolto da una trentina di supporter dei quattro comitati: «Saremo Famosi – Quei bravi ragazzi (dall’omonimofilm di Scorsese sulle imprese mafiose di quattro italo-americani a New York) – Corso Europa- Via Libertà»: erano persino inferiori ai carabinieri e ai poliziotti impegnati in ordine pubblico. «A parte il termine «inadempienti», nella delibera non sono riportati, nello specifico, i motivi- dice Andrea Castaldo, un « cullatore» del giglio – Abbiamo presentato tutta la documentazione richiesta, persino gli estratti e il versamenti del conto corrente, per consentire la tracciabilità delle donazioni e della raccolta dei fondi. Abbiamo suggerito alcune modifiche al nuovo regolamento, nella riunione del 23 febbraio, senza nemmeno avere una risposta. Non ci hanno consentito di partecipare ad un altro incontro, il 30 marzo, e improvvisamente con la sola motivazione di essere «inadempienti», hanno cancellato 120 anni di tradizione. Ma noi non ci fermeremo. Nessuna manifestazione pubblica che potrebbe essere strumentalizzata. Abbiamo invece dato mandato ad un avvocato amministrativista per fare ricorso al Tar. In quella sede dovranno dimostrare se davvero siamo stati inadempienti». «È un loro sacrosanto diritto – commenta con calma olimpica il dott. Michele Albertini, della commissione prefettizia – Per la festa dei gigli e soprattutto per l’intera macchina comunale abbiamo disposto la massima correttezza procedurale per tutti gli atti. E quelli per la manifestazione dei gigli, non erano corretti e presentavano diversi profili di gravi inadempienze.