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Casavatore. Camorra in Comune: ecco tutte le delibere e le nomine che possono portare allo scioglimento

Casavatore. Camorra in Comune: ecco tutte le delibere e le nomine che possono portare allo scioglimento
La commissione d’accesso inviata a Casavatore ha preparato un dossier per il prefetto di Napoli

di REDAZIONE

CASAVATORE. Commissione d’accesso in Comune, si fa avanti l’ombra dello scioglimento per camorra. Dossier segreto nelle mani del Prefetto. Occhi puntati su appalti, piano casa, refezione, feste cittadine, agibilità urbanistiche, licenze commerciali, ambiente, nomine, ordinanze, de-termine dirigenziali, atti di giunta e di consiglio comunale. Entro fine settembre verrà depositata la relazione che decreterà l’eventuale scioglimento. La commissione nominata dal Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone è stata inviata nel Comune di Casavatore già finito al centro di una inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sul presunto voto di scambio mafioso relativo alle elezioni amministrative della primavera 2015.L’inchiesta della magistratura ha portato alla luce il ruolo del clan locale, branca del gruppo criminale degli scissionisti di Scampia, nelle ultime elezioni comunali.

L’indagine è scaturita da una serie di intercettazioni avviate nell’ambito degli accertamenti conseguenti al ritrovamento di un biglietto con su scritto il nome di un ex consigliere – candidato nella lista “Rossi il cambiamento inizia da oggi”, – nelle tasche di Ciro Cortese ucciso in un agguato a Casavatore nell’aprile 2015. Dopo la scoperta nell’ambito delle indagini per l’omici-dio, avvenuto nel contesto di una epurazione interna al clan, sono stati scoperti i legami tra i candidati e la criminalità locale. Insediata dalla Prefettura di Napoli il 18 marzo scorso, gli investigatori del ministero sono chiamati ad accertare eventuali infiltrazioni mafiose o condizionamenti della criminalità nelle attività dell’ente. A capo del gruppo di lavoro degli 007 il vi-ce Prefetto Aldo Lombardo, il Colonnello dei Carabinieri Cri-stiano Tomassini e l’architetto Salvatore Esposito del Provveditorato della Opere Pubbliche indicati direttamente da Roma. Frattanto si attendono le decisioni dei Pm su un eventuale ri-chiesta di rinvio a giudizio degli indagati, alcuni dei quali si sentirebbero tanto tranquilli da avan-zare ipotesi su una loro assoluzione.

fonte: il Roma

22/08/2016

fonte:www.internapoli.it