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Cartabia, la Camera Penale di Napoli: “Sarà impossibile celebrare l’appello”

GLI AVVOCATI – Il presidente Marco Campora: “Siccome il 60% dei processi viene celebrato con avvocati d’ufficio, ci saranno un sacco di disgraziati e di ultimi che entreranno in carcere perché impossibilitati a impugnare una condanna di primo grado”

DI VINCENZO IURILLO – Il Fatto Quotidiano

15 FEBBRAIO 2023

A dire che la riforma Cartabia sembra disegnata su un modello classista di giustizia che premia i ricchi e punisce i poveri, c’è anche il presidente della Camera Penale di Napoli Marco Campora. L’occasione è una conferenza stampa convocata dal segretario di Magistratura Democratica di Napoli, il pm Gloria Sanseverino, per denunciare il sovraffollamento del carcere di Poggioreale e le condizioni disumane in cui versano gli attuali 2003 detenuti. Sovraffollamento che secondo l’avvocato Campora è destinato a peggiorare negli anni – a Napoli e ovunque – anche a causa di una delle pieghe della controversa riforma dell’ex ministro di Giustizia, ovvero le modifiche al processo d’Appello. “La Cartabia ha previsto una serie di terribili adempimenti burocratici per l’Appello. Lo Stato si è reso conto che è impossibile celebrare il giudizio di Appello e come risolve questo problema? Provando a limitare in tutti i modi il diritto dell’imputato di accedere a una fase di giudizio, di giudizio di merito, tra l’altro”.

A cosa si riferisce, avvocato?

Per proporre appello il difensore deve munirsi di una procura speciale, successiva alla sentenza di primo grado, e della elezione di domicilio dell’imputato. Ma se l’imputato difeso da un difensore d’ufficio è un imputato fantasma, al quale spesso nemmeno la procura riesce a notificare gli atti, l’effetto è che andrà in giudicato la sentenza di primo grado.

Questo cosa significherà in concreto?

Siccome il 60% dei processi viene celebrato con avvocati d’ufficio, ci saranno un sacco di disgraziati e di ultimi che entreranno in carcere perché impossibilitati materialmente a impugnare una sentenza di condanna di primo grado. In pochissimi anni, se non cambia qualche cosa, ci ritroveremo le carceri ulteriormente affollate di poveri cristi condannati per reati bagatellari.

Come possiamo uscire da questo circolo vizioso?

La politica deve affrontare il tema del sovraffollamento carcerario con serietà. Si tratta di un’emergenza democratica, costituzionale e, ancora prima, umana. Per capire, ad esempio, cosa sia il carcere di Poggioreale bisogna entrarci. La visione è choccante. C’è gente annichilita, inebetita. Altro che reinserimento sociale: quando quelle persone lasceranno la detenzione non potranno fare altro che mostrare rancore contro chi è libero perché a loro non è stata data alcuna chance. E questo è intollerabile. Questo nonostante il grande impegno del direttore del penitenziario, degli educatori e dei volontari che provano in qualche modo a rimediare alle carenze strutturali.

Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/02/16/cartabia-la-camera-penale-di-napoli-sara-impossibile-celebrare-lappello/7065720/