Carceri: Stato assente e mafia imperante mentre i più deboli continuano a morire
Sebastiano Ardita 25 Agosto 2022
Un tossicodipendente di 44 anni si è impiccato nella sua cella del carcere di Caltagirone, dov’era recluso per il furto di 180 euro, di un telefonino e di un portafogli sottratti al botteghino del teatro Massimo Bellini di Catania e subito restituiti ai legittimi proprietari.
Mentre si discute del ritorno in libertà dei mafiosi stragisti, questo è il destino della fascia bassa dei detenuti comuni, oramai alla mercé degli altri detenuti con la “autogestione degli spazi” nel sistema delle c.d “celle aperte”.
Tossicodipendenti e malati di mente – dopo la improvvida chiusura degli OPG – sono una fetta importante del mondo carcerario. Meno Stato è presente in carcere, più saranno sottomessi alle gerarchie criminali che rendono invivibile la loro detenzione. I deboli continueranno a morire e a suicidarsi e i mafiosi, che comandano, chiederanno ed otterranno in nome di quei morti la libertà anticipata.
Tratto da: facebook.com
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