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Capaci, polemiche su frase del consigliere comunale: ”La mafia? Che la trovassero”

Capaci, polemiche su frase del consigliere comunale: ”La mafia? Che la trovassero”

AMDuemila 16 Maggio 2022

Non è un paese di mafiosi, qualcuno dice che c’è, che la trovasse”. Così ha esclamato Salvo Luna, ex maresciallo dei carabinieri, nell’audio pubblicato nella pagina Facebook consiglio comunale Capaci, a pochi giorni dalla commemorazione per i 30 anni dalla strage in cui, proprio nel comune del palermitano, il 23 maggio del 1992, sono stati uccisi i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco DicilloAntonio Montinaro e Vito Schifani.
Gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle Dino Giarrusso e Sabrina Pignedoli, in seguito, hanno chiesto le dimissioni di Luna. “Mancano pochi giorni alla commemorazione della strage di Capaci – hanno detto i due esponenti del M5S – e abbiamo assistito a un atto inqualificabile che si è consumato proprio a Capaci, durante una seduta del consiglio comunale”. “Dopo la strage del 1992, – hanno proseguito – il comune di Capaci è stato sciolto per Mafia. Il consigliere Luna, che ha lavorato per molti anni nelle forze dell’ordine e che da tempo è in politica, dovrebbe sapere che la Mafia c’è anche quando non si vede o si fa finta di non vederla. Le sue parole, che invitano a trovare i mafiosi a Capaci, suonano come una sfida”. Per il consigliere si tratta di una banale strumentalizzazione. “Contesto categoricamente la maniera con cui sono state interpretate le mie dichiarazioni. – ha spiegato – Durante il mio intervento in Consiglio comunale, in un contesto di carattere generale, ho dichiarato che: ‘Capaci è un paese di persone per bene’. Il mio era un invito affinché gli organi preposti, magistrati e forze di polizia, si adoperassero e continuassero nel lavoro finora svolto. Le mie dichiarazioni sono state strumentalizzate. Ritengo però che non sia corretto etichettare Capaci come comunità vicina alla Mafia”.
La mafia c’è stata e c’è – ha replicato il sindaco Pietro Puccio (Pd) – oggi è isolata, forse sottotraccia, ma che ci sia non c’è alcun dubbio, noi non possiamo nasconderlo, lo dobbiamo dire per rispetto ai nostri morti, per onorare la memoria dei nostri caduti”.
Sullo sfondo di questo dialogo, acceso e a tratti surreale con il sindaco, c’è anche il mancato scioglimento per mafia di una delle precedenti amministrazioni, oggetto da due anni dell’attenzione della Commissione nazionale antimafia che ha acquisito un corposo dossier ascoltando il comandante della stazione dei carabinieri Paolo Conigliaro, oggi in forza alla Dia, autore della proposta di scioglimento mai trasmessa in Prefettura.
Nel consiglio di ieri, come riportato dal “Fatto Quotidiano” in un articolo di Giuseppe Lo Bianco, il maresciallo Luna ha ricordato come il 23 maggio 2017, dal palco della piazza, il comandante Conigliaro aveva esortato i cittadini a denunciare le frequentazioni mafiose dei politici, definendolo “un comizio elettorale’’ offensivo per i consiglieri di Capaci ed esibendo subito dopo un’ordinanza di archiviazione del gip dopo una querela subita dall’ex comandante. Il sindaco, si legge, lo ha ripreso ricordandogli la prassi consiliare di astenersi dal lanciare accuse nei confronti di persone assenti che non possono difendersi.
Questo episodio richiama degli interrogativi in merito allo stato degli ‘anticorpi’ nel comune italiano in cui è avvenuta la strage. Interrogativi che si aggiungono anche del procuratore Alfredo Morvillo e di Maria Falcone, che ha invitato i candidati alle comunali “a prendere le distanze dai condannati per mafia”, con chiaro riferimento a Cuffaro e Dell’Utri.
A trent’anni dalle stragi, le commemorazioni di Falcone e Borsellino, rischiano di trascorrere solo nella retorica e nel ricordo.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/89600-capaci-polemiche-su-frase-del-consigliere-comunale-la-mafia-che-la-trovassero.html