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Caos nella Giustizia, Gratteri: ”Rischio che si butti via l’acqua sporca col bambino”

Caos nella Giustizia, Gratteri: ”Rischio che si butti via l’acqua sporca col bambino”

Luca Grossi 10 Giugno 2021

Ieri a ‘Otto e Mezzo’ il procuratore Nicola Gratteri: “Io dico quello che penso e questo non piace al potere”

Riforma della giustizia, Recovery Plan, sistema penale, la scarcerazione di Giovanni Brusca e la grave crisi che sta ancora imperversando all’interno della magistratura.
Sono stati questi gli argomenti trattati dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro
Nicola Gratteri ieri sera a ‘Otto e Mezzo’ intervistato dalla giornalista Lilli Gruber e dallo storico Paolo Mili.
Nel rispondere alle domande in merito alla riforma della giustizia redatta dal Guardasigilli
Marta Cartabia il procuratore ha detto che “io ho sempre una regola nella testa: nel rispetto della costituzione fare tante di quelle modifiche fino a che non diventa non conveniente delinquere” e che “quello che ho letto fino ad ora non mi pare una rivoluzione. Non mi pare si stiano centrando i problemi e le criticità del sistema giustizia”. Infatti, come ha sottolineato il magistrato, “io penso che bisogna partire dalla geografia giudiziaria e mettere a regime le risorse che noi abbiamo a disposizione” e “far lavorare tutti. Non è possibile che ci siano quasi 250 magistrati fuori ruolo” che occupano anziché fare i magistrati “posizioni in vari ministeri, soprattutto nel ministero della giustizia, dove invece andrebbero razionalizzati. Ha senso un magistrato nell’ufficio legislativo al ministero della giustizia ma non a quello degli esteri o dell’industria”.
Il magistrato ha messo poi in evidenza un fatto molto grave, e cioè che a
 “causa del covid è da due anni che non si fanno concorsi in magistratura, quindi nel 2022 ci saranno dei buchi spaventosi nella pianta organica”.
In merito sempre alla riforma della giustizia il pm ha detto che “non ho visto nulla se non questa commissione con il ministro per il sud (Carfagna) per venire a spiegarci le buone prassi. Questo è offensivo e lo è anche l’impostazione di questa commissione. Perché già le realtà territoriali sono diverse ma soprattutto ci sono grandissimi capi ufficio e grandissimi magistrati al sud che fanno cose importanti ed egregie ogni giorno e che dimostrano efficienza. Per esempio – ha continuato Gratteri – il distretto di Catanzaro durante il periodo del lockdown è stato l’unico distretto con segno positivo in tutta Italia. Cioè noi abbiamo incassato cento fascicoli e ne abbiamo fatti centodieci. Questo è un segno di efficienza. In quattro mesi e mezzo abbiamo fortemente voluto con il presidente della corte di appello e del tribunale la nuova aula bunker a Lamezia Terme che è un gioiello di efficienza, di tecnologia e di informatica. Addirittura stanno venendo a vederla dall’estero per poterla copiare. Quest’anno ci consegneranno anche la nuova procura” costruita in un
“convento del ‘400 riportato allo splendore originale”.

E poi ancora “molti nodi sono arrivati al pettine e molti problemi sono stati rinviati – ha aggiunto Gratteri – Io ricordo di aver detto anche in sedi istituzionali, nel 2014, che la mamma di tutte le riforme doveva essere quella del CSM e bisognava partire da lì”.
Sempre rimanendo nel tema della riforma del Consiglio soprattutto per quanto riguarda il delicato tema delle correnti il procuratore ha detto che
“io penso che l’unica via d’uscita è il sorteggio perché è l’unico modo di dare meno potere alle correnti”.
E alla domanda se queste ultime lo avessero in qualche modo danneggiato Gratteri ha risposto dicendo che
 “quando ho fatto domanda come procuratore aggiunto a Reggio Calabria c’erano tre posti e io avevo più titoli ma sono arrivato terzo. Inoltre io avevo 26anni di anzianità di servizio e ho fatto sempre anti ‘Ndrangheta e all’epoca non esisteva nessun magistrato vivente che aveva fatto più indagini di me sulla ‘Ndrangheta quindi potevo essere la persona giusta per Reggio Calabria, non sono stato calcolato e l’unica persona che mi ha votato è stato il professore Calvi” e poi “per Catanzaro c’era un collega che era tra noi più anziano di me, ma io avevo già fatto molta più Dda”.

Caso Amara: “Affermazioni su Ardita smentite dai fatti”
Durante la trasmissione il procuratore Gratteri in merito alle accuse rivolte al consigliere togato
Sebastiano Ardita dall’avvocato Piero Amara ha detto che “certe cose che ha detto Amara su Sebastiano Ardita sono state smentite dai fatti e dalla storia. Ardita non aveva rapporti con Tinebra quando era direttore dell’ufficio trattamento e pena. Questi sono fatti”.

“Il Recovery Fund va usato anche per risolvere il problema delle carceri”
Il problema delle carceri affollate si ripresenta molte volte nel nostro Paese e molte volte si sono scelte le strade più facili per la sua risoluzione: l’indulto o l’amnistia. Gratteri sul punto ha sottolineato che
 “la ministra ha detto che i soldi per il Recovery Fund dovrebbero essere utilizzati o li utilizzerà per ristrutturare le carceri che già ci sono e che non bisogna costruire nuove carceri. Ma quindi se le carceri nostre sono affollate come rispondiamo alla CEDU che ogni sei mesi ci bacchetta sulla faccenda dei diritti umani nelle carceri?
Rispondiamo con amnistie e indulto. Ma vi sembra questa la risposta di uno Stato? Noi abbiamo la responsabilità della sicurezza di un Paese.
Perché a Miami c’è un carcere di 7mila posti e a New York un carcere di 18mila posti e in Italia il carcere più grande ha 1400 posti? Non si possono costruire quattro carceri da 5mila posti e per i prossimi vent’anni la smettiamo di parlare di sovraffollamento delle carceri?”.
E poi, in riferimento al regime carcerario duro (41 bis) il magistrato ha aggiunto che
 “il 41 bis è stato svuotato di contenuti” ed è possibili verificare questo dato andando “a vedere le circolari del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) dal 2010-2012 ad oggi” e poi ancora “a me la cosa che preoccupa è il tarlo che entra nella testa della gente che in Italia tutto è possibile, che tutto si aggiusta e che alla fine ci sarà lo sconto per tutti”.
Alla fine del programma la giornalista
 Lilli Gruber ha presentato l’ultimo libro scritto da Nicola Gratteri e dal professore Antonino Nicaso dal titolo, ‘Non chiamateli eroi’ edito dalla casa editrice Mondadori.

Riguarda la puntata INTEGRALE: la7.it/otto-e-mezzo

fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/84266-caos-nella-giustizia-gratteri-rischio-che-si-butti-via-l-acqua-sporca-col-bambino.html