Camorra scatenata tra Arzano e Frattamaggiore: sette fermati
28 Marzo 2022
Nelle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Giugliano in Campania e della stazione di Frattamaggiore hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, a carico di sette persone in ordine ai reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e comuni da sparo e ricettazione, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Dalle indagini, condotte anche con l’ausilio di attività tecniche ed iniziate nel gennaio di quest’anno dopo allarmanti episodi criminali che hanno recentemente interessato i comuni di Frattamaggiore, Frattaminore ed Arzano, è emerso un gruppo criminale, organizzato e strutturato, che controlla le attività illecite nel comune di Frattaminore, soprattutto nel mercato della cessione delle sostanze stupefacenti con la gestione di una fiorente piazza di spaccio.
Il sodalizio, come ricostruiscono i carabinieri, ha dimostrato di avere disponibilità di armi di vario genere, alcune delle quali rinvenute e poste sotto sequestro nel corso delle indagini, pronte per essere utilizzate nell’ambito dell’attuale contrapposizione tra le diverse compagini delinquenziali interessate ad imporre ciascuna la propria egemonia sull’area a nord di Napoli.
Nel corso delle operazioni sono state rinvenute in via Iannucci armi, munizioni e una bomba, nascoste. A scoprire l’arsenale i carabinieri della stazione di Frattamaggiore. Erano in una busta, in un terreno dove erano depositati serbatoi per il gas. Una pistola revolver risultata rubata nel 98 nel comune di Taurianova, una semiautomatica Benelli, anche questa rubata negli anni 90, a Piombino. Una terza pistola, marca Glock con matricola abrasa. E ancora 6 caricatori pieni e 198 cartucce di vario calibro. Infine una bomba a mano M52 fabbricata decenni fa nella ex-Jugoslavia. L’ordigno è stato fatto brillare da militari artificieri del Comando Provinciale di Napoli. Le armi saranno sottoposte ad accertamenti balistici e dattiloscopici per verificare se siano state utilizzate per fatti di sangue intimidazione. «Bene abbiamo fatto ad accendere i riflettori e a reagire come società civile alle azioni di morte, alle minacce, alle intimidazioni della camorra. Sappiamo bene che i clan dell’area Nord di Napoli sono ancora attivi dopo gli arresti di queste ore. Per questo motivo siamo certi che la magistratura proseguirà nelle sue indagini e gli investigatori continueranno a garantire la loro presenza quotidiana sui territori dove sta imperversando questa guerra di camorra. Sappiamo anche della necessità di una risposta più complessiva dello Stato. Dobbiamo battere l’indifferenza e dare risposte ai giovani che non studiano, non si formano e non lavorano e che, spesso, trovano nelle organizzazioni criminali il loro punto di riferimento. Abbiamo bisogno di più maestri e meno armi» afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.
Ecco i nomi delle persone fermate:
1. Landolfo Pasquale, alias “Scagnato”, nato ad Aversa il 25.11.1982
2. Cipolletti Francesca, alias “a zia”, nata a napoli il 10.06.1978
3. Esposito Assunta, detta “Assuntina”, nata a caserta il 23.10.1982
4. Martino Antonio, nato a Caserta il 02.03.1981
5. Sangiuolo Pasquale, nato ad Aversa (ce) il 15.01.1991
6. Capuano Luigi, nato a Frattaminore il 12.05.1971
7. Landolfo Carmela, nata a napoli il 05.08.2001