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Camorra nell’area flegrea. Dietro l’omicidio Arrigo e le stese l’ombra del boss evaso dal carcere

 Camorra nell’area flegrea. Dietro l’omicidio Arrigo e le stese l’ombra del boss evaso dal carcere
LA GUERRA TRA CLAN
Camorra nell’area flegrea. Dietro l’omicidio Arrigo e le stese l’ombra del boss evaso dal carcere
Dietro l’assassinio del parcheggiatore ed i raid al rione Traiano e Cavalleggeri ci sarebbe Feliciello D’Ausilio
di REDAZIONE

NAPOLI. La periferia flegrea è oggi anche il campo di battaglia di un uomo che cerca vendetta. Che con la forza intimidatoria delle pistole vuole riaffermare la sovranità del suo clan. «Irreperibile». È questa la dicitura presente sulla note di rintraccio che vede come destinatario un pericoloso boss della malavita flegrea: Felice D’Ausilio.

Il pregiudicato, conosciuto negli ambienti di strada con il soprannome di Feliciello, è evaso dal carcere di Nuchis in Sardegna in cui era detenuto. Felice D’Ausilio è latitante da quasi un mese, da quando – dopo un permesso premio a Napoli – non ha più fatto rientro nel penitenziario della Gallura. Potrebbe esserci lui, secondo indiscrezioni delle forze dell’ordine, dietro gli ultimi raid a colpi d’arma da fuoco al Rione Traiano. Lui ancora dietro gli spari della scorsa notte in via Cavalleggeri e forse dietro l’omicidio di Gaetano Arrigo, il quarantatreenne parcheggiatore abusivo assassinato in via Coroglio ad angolo con via Cattolica. D’Ausilio, 36 anni, figlio del boss Domenico detto “Mimì o sfregiato”, è evaso il 14 maggio scorso. Una volta arrivato a Napoli si è reso irreperibile non recandosi a firmare in commissariato. L’evasione di D’Ausilio desta grande preoccupazione, anche per la pericolosità e lo spessore criminale degli affiliati al suo clan. È terra bruciata attorno ad Alessandro Giannelli e ai suoi sogni di gloria. «Il suo arresto ha compromesso il futuro del gruppo, sul campo c’è qualche pistolero ma nessuno che ha il suo carisma e la sua caratura criminale» mormora un investigatore chiamato ad interpretare l’ennesimo raid di camorra.

Di sicuro c’è un dato: la tensione nel rione è a livelli insostenibili anche per il fatto che restano in libertà Antonio e Felice D’Ausilio, figli del capoclan Mimì ’o sfregiat relegato al 41bis. Una vera e propria beffa per Giannelli, proprio lui che cresciuto alla corte di Mimì ’o sfregiato ha cercato di occupare le caselle del malaffare lasciate scoperte dal vecchio clan.

FONTE: METROPOLIS

27/06/2016

fonte:www.internapoli.it