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Camorra insediata stabilmente a Latina.HANNO CENSITO TUTTI  O QUASI……I CLAN GAGLIONE E MAIALE,AD ESEMPIO,SONO  NELL’ELENCO DI QUELLI INDIVIDUATI ?

Il Caffè, n. 481 dal 21 al 27 febbraio 2019

Camorra insediata stabilmente a Latina

La preoccupante relazione della Direzione investigativa antimafia trasmessa al Parlamento. I casi di Aprilia, Latina e Pomezia

Cosa nostra resta “una struttura vitale, dinamica e plasmabile a seconda delle condizioni esterne” ma “il vuoto di potere” reso ancora più evidente dalla lunga inattività della Cupola e dalla morte di Riina “pone un’esigenza di rinnovamento”,”di riorganizzazione complessiva” e “di riassetto degli equilibri interni”, che potrebbe anche “sfociare in atti di violenza particolarmente cruenti”. È il preoccupante scenario disegnato dalla Direzione investigativa antimafia nella sua ultima Relazione semestrale presentata al Parlamento. Una fotografia che disegna anche la nuova geografia della criminalità a Roma, nella provincia romana, a Latina e più in generale nel Lazio.

ROMA “POLO ATTRAZIONE” DI TUTTE LE MAFIE

L’area della capitale, “sede di importanti infrastrutture, di istituzioni politiche ed amministrative e di numerosissime attività commerciali, costituisce un polo di attrazione per la criminalità organizzata”. Anche per “la disponibilità di imprenditori e pubblici funzionari compiacenti ad aderire a richieste e comportamenti di natura corruttiva”. È un quadro inquietante quello disegnato dal focus dedicato a Roma e al suo hinterland. “Dall’esame delle manifestazioni criminali – scrivono gli analisti della Dia – emerge l’esistenza di una struttura di natura reticolare che tende ad infiltrare i luoghi del potere decisionale ed economico, e nel cui ambito i singoli sodalizi ora stringono alleanze temporanee, funzionali all’ottenimento di obiettivi puntuali, ora possono – ma più di rado – entrare in conflitto. L’atteggiamento violento, infatti, permane come una forma di ‘capitale quiescente’, pronto all’occorrenza ad esplodere se vengono minacciati gli interessi delle consorterie”. Roma, metropoli internazionale, “è crocevia di affari, nonché punto di incontro privilegiato tra organizzazioni criminali italiane e straniere”. “Mafia Capitale” ha dimostrato il cambiamento metodologico dei gruppi criminali, che talora procedono affiancando all’intimidazione violenta la sopraffazione imprenditoriale e la pervasiva ‘colonizzazione’ del sistema burocratico-politico. Un’organizzazione che, avvalendosi dell’interazione del metodo intimidatorio con quello corruttivo, era riuscita ad inserirsi in alcuni settori della gestione amministrativa del Comune di Roma”. Più in generale l’opera di condizionamento degli appalti, coltivata attraverso “pericolose relazioni politico-mafiose”, “produce inevitabilmente riflessi anche sul buon andamento degli enti locali.

PREOCCUPA IL SUD DI ROMA

La presenza della criminalità organizzata nel Lazio si manifesta innanzitutto nelle aree urbanizzate ed in prossimità dei grandi centri di distribuzione delle merci – come il mercato ortofrutticolo di Fondi, il centro agroalimentare di Guidonia e i porti marittimi. Nell’area a sud della provincia di Roma si stigmatizza l’infiltrazione mafiosa, definendo “…assai preoccupante … la situazione nei comuni di Nettuno e Anzio, nella parte meridionale della provincia di Roma…”. Nel Lazio “…si registra una forte presenza di comunità calabresi. In una sentenza del 2015, il Tribunale di Roma descrive il territorio come una roccaforte attiva da quasi mezzo secolo, centro logistico del traffico di cocaina, lo snodo che porta alle piazze della coca dei quartieri est di Roma”. La “’ndrangheta capitale” ha la sede principale a sud di Roma, tra il grattacielo “Scacciapensieri” e le spiagge confiscate, nelle strade che portano dal vecchio borgo marinaro di Nettuno alle strade desolate tra Lavinio, Anzio, Aprilia e Ardea. In questi territori opera in particolare una locale di ‘ndrangheta riferibile al clan Gallace.

LA CAMORRA PONTINA

La camorra ha visto un naturale insediamento in ragione della contiguità geografica con la Campania, tanto che in qualche caso i vertici dei sodalizi campani avrebbero trasferito nel Lazio la propria residenza. Già la Relazione conclusiva della “Commissione parlamentare antimafia” aveva rilevato i sintomi di una preoccupante sottovalutazione degli effettivi rischi di quella che appare essere una vera e propria aggressione del territorio da parte della criminalità organizzata…”. Le aree più interessate da infiltrazioni dei clan (oltre la Capitale e il suo hinterland) sono quelle del frusinate e della provincia di Latina, territori in cui la criminalità campana ha investito i proventi illeciti nelle più diversificate attività economiche. Oltre al traffico di stupefacenti, i gruppi campani sono interessati alla gestione di esercizi commerciali e di sale giochi, agli appalti pubblici, allo smaltimento di rifiuti e all’edilizia, compresa la gestione di cave e di estrazione dei materiali inerti. Ritorna, anche per la camorra, l’area del comune di Nettuno dove, alla fine degli anni ’90, si insediarono i componenti apicali del clan camorristico Esposito. Per quanto attiene ad altri sodalizi, l’area pontina, ed in particolare la città di Latina, risentono anche della presenza delle famiglie di origine sinti – come i Di Silvio ed i Ciarelli – ormai stanziali sul territorio. Ne è una recente testimonianza l’operazione “Alba Pontina” della Polizia di Stato, che il 12 giugno 2018 ha condotto all’arresto di 25 soggetti, appartenenti al clan Di Silvio, specializzati nell’acquisizione, mediante intimidazioni, delle attività economiche del posto.

POMEZIA

Anche l’area di Pomezia, spiega la DIA, non è esente da infiltrazioni mafiose. Il 16 giugno 2018, i Carabinieri hanno arrestato 3 soggetti, responsabili di tentato omicidio, minaccia, estorsione, usura, detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine ha consentito di ricostruire una serie di episodi intimidatori, minacce e condotte estorsive, perpetrati ai danni di alcuni imprenditori locali, che non avevano denunciato per il timore di ritorsioni.