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Camorra: Guardia di Finanza e Polizia sequestrano beni per 500 mln

Duro colpo al clan Mallardo e alle sue due holding criminali (Il Sole 24 Ore Radiocor) – , 23 mar – Le ordinanze di custodia cautelare e i sequestri sono state emesse dal Gip di su richiesta della Antimafia di Napoli, per associazione per delinquere di stampo camorristico e reimpiego di capitali di provenienza illecita, nei confronti di Giuseppe Dell’Aquila, detto “Peppe ‘o ciuccio”, latitante, uno dei capi del clan Mallardo, operante in Giugliano con propaggini in altre regioni, soprattutto nel , e di altri esponenti di spicco del clan, tutti titolari di attivita’ imprenditoriali. L’operazione, denominata “Arcobaleno”, dal nome una delle societa’ “capofila” gestite dal gruppo camorristico, rappresenta un importante traguardo nella lotta alla criminalita’ organizzata – si legge in un comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – ed ha consentito di accertare che il clan Mallardo, storicamente operativo in Giugliano in Campania e nei territori limitrofi, ha ormai esteso la propria sfera di influenza e di controllo bel al di la’ di quella zona sia mediante accordi ed alleanze con altri clan (si pensi, ad esempio, alle strette cointeressenze con il clan dei Casalesi di Francesco Bidognetti), sia attraverso l’operativita’ di societa’ o, piu’ in generale, di soggetti economici formalmente autonomi, ma comunque costituenti, in concreto, espressione economica del clan, che risultano attivi anche in altre regioni. L’attivita’ investigativa, durata quasi due anni, ha permesso di svelare il funzionamento di due vere e proprie holding imprenditoriali, gestite, direttamente o attraverso prestanomi, da soggetti collegati al clan camorristico Mallardo ed operanti prevalentemente nel settore dell’edilizia. Le indagini hanno consentito di accertare che l’organizzazione criminale e’ riuscita, nel tempo, ad acquisire enormi disponibilita’ finanziarie, che ha poi reimpiegato – tramite una fitta rete di societa’ e di prestanome – nel settore imprenditoriale e in attivita’ commerciali, quali il settore turistico-alberghiero e la grande distribuzione. Le conseguenze dell’intromissione della camorra nel libero mercato – annota la Procura – ha conseguenze devastanti, in quanto ne distorce i meccanismi essenziali.

(Tratto da Radiocor)