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CAMORRA EXPRESS SULL’ASSE MARCIANISE CASERTA. Le rivelazioni di Belforte jr CAMORRA EXPRESS SULL’ASSE MARCIANISE CASERTA. Le rivelazioni di Belforte jr: “Un nostro uomo lavorava nelle pulizie nel cimitero di CASERTA. Il genero di Della Ventura o’coniglio piocchiò il fratello di Froncillo davanti a un bar di CAPODRISE. E sempre a Capodrise la sorella di Francesco Zarrillo…” In calce all’articolo un altro interessantissimo documento, relativo a un interrogatorio reso dal figlio di Salvatore Belforte lo scorso 18 novembre MARCIANISE – La sequenza degli interessantissimi interrogatori a cui Camillo Belforte si è sottoposto tra la primavera e l’autunno scorsi e che è riportata, quasi nella sua interezza, nell’ultima ordinanza su camorra e usura a Marcianise, quella per intenderci che ha coinvolto anche Roberto Trombetta, docente di sostegno alla scuola media Aldo Moro e fratello del boss Gino Trombetta, si chiude con la deposizione del 18 novembre scorso in cui Camillo Belforte, ancora una volta evidenzia, seppur indirettamente, le forti relazioni tra il nocciolo duro marcianisano del clan e chi questo clan rappresenta a Caserta. L’episodio specifico è quello che si verifica davanti al bar Freedom di Capodrise dove Simmaco Zarrillo, figlio di Francesco Zarrillo, Michele Maravita, genero del boss Antonio Della Ventura detto o’coniglio e fortemente impegnato nel settore degli stupefacenti e Salvatore Buttone aggrediscono e picchiano Francuccio Froncillo, fratello di Michele Froncillo, insultandolo per il pentimento di quest’ultimo. Sempre rimanendo a Capodrise, luogo ancor più centrale, evidentemente per l’attività del clan, Camillo Belforte evidenzia l’impegno di un’altra congiunta di Francesco Zarrillo, cioè di Marinella Zarrillo, sorella del boss che gestisce il bar chiosco nella piazzetta lungo la strada che arriva al cimitero, insieme con il marito. Marinella Zarrillo, molto preoccupata per la vita del nipote Simmaco, apre un’agenzia di scommesse nella quale, per evitare che i due giovani stiano per strada impiega il nipote ma anche suo figlio. Sempre Camillo Belforte cita anche il nome di Roberto Piccolella, marito di Maddalena Musone, figlia di Mino Musone. Piccolella infatti- racconta Belforte – lavorava al tempo alle pulizie occupandosi soprattutto di quelle del cimitero di Caserta. Questo a dimostrazione di quante infiltrazioni ci sono state all’interno del comune capoluogo nella dinamica complicatissima della scelta delle imprese fornitrici di servizi. Ma questa è un’altra storia che sicuramente offrirà nuovi e fondamentali punti di approfondimento. G.G. QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA camillo camillo1 PUBBLICATO IL: 12 maggio 2016 ALLE ORE 18:19 fonte:www.casertace.net

CAMORRA EXPRESS SULL’ASSE MARCIANISE CASERTA. 

Le rivelazioni di Belforte jr: “Un nostro uomo lavorava nelle pulizie nel cimitero di CASERTA. Il genero di Della Ventura o’coniglio piocchiò il fratello di Froncillo davanti a un bar di CAPODRISE. E sempre a Capodrise la sorella di Francesco Zarrillo…”

In calce all’articolo un altro interessantissimo documento, relativo a un interrogatorio reso dal figlio di Salvatore Belforte lo scorso 18 novembre

 

MARCIANISE  – La sequenza degli interessantissimi interrogatori a cui Camillo Belforte si è sottoposto tra la primavera e l’autunno scorsi e che è riportata, quasi nella sua interezza, nell’ultima ordinanza su camorra e usura a Marcianise, quella per intenderci che ha coinvolto anche Roberto Trombetta, docente di sostegno alla scuola media Aldo Moro e fratello del boss Gino Trombetta, si chiude con la deposizione del 18 novembre scorso in cui Camillo Belforte, ancora una volta evidenzia, seppur indirettamente, le forti relazioni tra il nocciolo duro marcianisano del clan e chi questo clan rappresenta a Caserta.

L’episodio specifico è quello che si verifica davanti al bar Freedom di Capodrise dove Simmaco Zarrillo, figlio di Francesco Zarrillo, Michele Maravita, genero del boss Antonio Della Ventura detto o’coniglio e fortemente impegnato nel settore degli stupefacenti e Salvatore Buttone aggrediscono e picchiano Francuccio Froncillo, fratello di Michele Froncillo, insultandolo per il pentimento di quest’ultimo.

Sempre rimanendo a Capodrise, luogo ancor più centrale, evidentemente per l’attività del clan, Camillo Belforte evidenzia l’impegno di un’altra congiunta di Francesco Zarrillo, cioè di Marinella Zarrillo, sorella del boss che gestisce il bar chiosco nella piazzetta lungo la strada che arriva al cimitero, insieme con il marito. Marinella Zarrillo, molto preoccupata per la vita del nipote Simmaco, apre un’agenzia di scommesse nella quale, per evitare che i due giovani stiano per strada impiega il nipote ma anche suo figlio.

Sempre Camillo Belforte cita anche il nome di Roberto Piccolella, marito di Maddalena Musone, figlia di Mino Musone. Piccolella infatti- racconta Belforte – lavorava al tempo alle pulizie occupandosi soprattutto di quelle del cimitero di Caserta.

Questo a dimostrazione di quante infiltrazioni ci sono state all’interno del comune capoluogo nella dinamica complicatissima della scelta delle imprese fornitrici di servizi. Ma questa è un’altra storia che sicuramente offrirà nuovi e fondamentali punti di approfondimento.

G.G.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA

 

camillo

 

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PUBBLICATO IL: 12 maggio 2016 ALLE ORE 18:19

fonte:www.casertace.net

CAMORRA EXPRESS SULL’ASSE MARCIANISE CASERTA. 

Le rivelazioni di Belforte jr: “Un nostro uomo lavorava nelle pulizie nel cimitero di CASERTA. Il genero di Della Ventura o’coniglio piocchiò il fratello di Froncillo davanti a un bar di CAPODRISE. E sempre a Capodrise la sorella di Francesco Zarrillo…”

In calce all’articolo un altro interessantissimo documento, relativo a un interrogatorio reso dal figlio di Salvatore Belforte lo scorso 18 novembre

 

MARCIANISE  – La sequenza degli interessantissimi interrogatori a cui Camillo Belforte si è sottoposto tra la primavera e l’autunno scorsi e che è riportata, quasi nella sua interezza, nell’ultima ordinanza su camorra e usura a Marcianise, quella per intenderci che ha coinvolto anche Roberto Trombetta, docente di sostegno alla scuola media Aldo Moro e fratello del boss Gino Trombetta, si chiude con la deposizione del 18 novembre scorso in cui Camillo Belforte, ancora una volta evidenzia, seppur indirettamente, le forti relazioni tra il nocciolo duro marcianisano del clan e chi questo clan rappresenta a Caserta.

L’episodio specifico è quello che si verifica davanti al bar Freedom di Capodrise dove Simmaco Zarrillo, figlio di Francesco Zarrillo, Michele Maravita, genero del boss Antonio Della Ventura detto o’coniglio e fortemente impegnato nel settore degli stupefacenti e Salvatore Buttone aggrediscono e picchiano Francuccio Froncillo, fratello di Michele Froncillo, insultandolo per il pentimento di quest’ultimo.

Sempre rimanendo a Capodrise, luogo ancor più centrale, evidentemente per l’attività del clan, Camillo Belforte evidenzia l’impegno di un’altra congiunta di Francesco Zarrillo, cioè di Marinella Zarrillo, sorella del boss che gestisce il bar chiosco nella piazzetta lungo la strada che arriva al cimitero, insieme con il marito. Marinella Zarrillo, molto preoccupata per la vita del nipote Simmaco, apre un’agenzia di scommesse nella quale, per evitare che i due giovani stiano per strada impiega il nipote ma anche suo figlio.

Sempre Camillo Belforte cita anche il nome di Roberto Piccolella, marito di Maddalena Musone, figlia di Mino Musone. Piccolella infatti- racconta Belforte – lavorava al tempo alle pulizie occupandosi soprattutto di quelle del cimitero di Caserta.

Questo a dimostrazione di quante infiltrazioni ci sono state all’interno del comune capoluogo nella dinamica complicatissima della scelta delle imprese fornitrici di servizi. Ma questa è un’altra storia che sicuramente offrirà nuovi e fondamentali punti di approfondimento.

G.G.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA

 

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PUBBLICATO IL: 12 maggio 2016 ALLE ORE 18:19

fonte:www.casertace.net