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CAMORRA E VELENI. Dopo 13 anni via libera della Corte d’Assise d’Appello alla perizia tecnica sulla mega discarica di Cipriano Chianese

13 ANNI  PER COMINCIARE A VEDERE  COSA C’E’ IN QUELLA DISCARICA??????? E SE CI SONO RIFIUTI  NOCIVI QUANTA GENTE  SI E’ AMMALATA,E’ MORTA E MORIRA’ ?????????? ECCO PERCHE’ L’ITALIA E’ ALLO SFASCIO !!!!!!  VERGOGNA “”!!!!

CAMORRA E VELENI. Dopo 13 anni via libera della Corte d’Assise d’Appello alla perizia tecnica sulla mega discarica di Cipriano Chianese

CASAL DI PRINCIPE – (Iris Persico) Incredibile ma vero, dopo 13 anni chiesta e ottenuta dalla quarta sezione in Corte di Assise di Appello la perizia tecnica sulla cava di Giugliano di proprietà dell’imprenditore Ciapriano Chianese, considerato “il padre delle ecomafie” per conto dei Casalesi che, in primo grado, è stato condannato a 20 anni per disastro ambientale e avvelenamento delle acque.

Poche ore fa la decisione del giudicedella Corte di Assise di Appello Zeuli dopo la richiesta della difesa, formata dagli avvocati Giuseppe Stellato e Gennaro Ciero che hanno ottenuto il consenso per questo controllo approfondito da parte di esperti, un ingegnere, un perito e un geologo ambientale. Dovranno inoltre essere acquisiti anche delle documentazioni dell’Arpac con conclusioni scientifiche da parte di una commissione.

La cava era stata sequestrata nel 2004 e non era mai stata eseguita una perizia interna sul contenuto della stessa ma solo aerospaziale, secondo la difesa. Il processo si sta celebrando in Corte di Assise per i gravi reati contestati. In primo grado, oltre all’avvocato Chianese, condannato a venti anni di reclusione per disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti con l’aggravante mafiosa, sono stati condannati a : sedici anni di reclusione Gaetano Cerci, anche lui imprenditore ritenuto legato al clan dei Casalesi; 12 anni, invece, per Remo Alfani; cinque anni e sei mesi all’ex sub commissario all’emergenza rifiuti tra il 2000 e il 2004, Giulio Facchi, quando era commissario Antonio Bassolino. Per lui il sostituto procuratore di Napoli Alessandro Milita, nel corso della requisitoria, chiese 30 anni di carcere. Complessivamente il pm chiese 280 anni di carcere.

I giudici hanno anche condannato tre imprenditori del settore dei rifiuti, i fratelli Elio, Generoso e Raffaele Roma, rispettivamente a 6 e 5 anni e 6 mesi per gli altri due. I tre imprenditori sono stati assolti dall’accusa di disastro ambientale. La perizia disposta oggi, oltre da Chianese, era stata chiesta anche dai difensori di Ferrante e De Cicco. Il processo è stato aggiornato al 17 novembre.

09/11/2017

fonte:https://www.casertace.net