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Camorra, Dia sequestra nel Lazio (Ladispoli) beni per 100 milioni a persone vicine al clan Giuliano.Qua tutti a parlare di legalita,Falcone e Borsellino ,di Renzi ,Franceschiello e Berlusconi,balletti ,banchetti e bandierine e nessuno ,partiti,movimenti,associazioni antimafia e quanti altri,si accorge che dietro l’angolo di casa nostra i mafiosi fanno il bello e cattivo tempo.Possibile che a Ladispoli ed altrove nel Lazio si era accorto che questi signori facevano quello di cui si é accorta la DIA che é venuta da Roma? Ma smobilitiamo tutto ed andiamocene tutti a casa ! Sarebbe più dignitoso! Quante Ladispoli ci sono in giro per l’Italia ?????????????Vergogna !

Il Mattino, Martedì 16 Febbraio 2016

Camorra, Dia sequestra nel Lazio beni per 100 milioni a persone vicine al clan Giuliano

Un patrimonio che ammonta a 100 milioni di euro è stato sequestrato dalla Dia di Roma a cinque personaggi di «fama criminale», responsabili di un vasto sistema di usura e gioco d’azzardo sul litorale romano, in particolare a Ladispoli dove i cinque risiedono. Alcuni di questi, già arrestati in un’operazione della Dia del giugno scorso, risulterebbero vicini al clan Giuliano di Napoli. Tra i beni sequestrati 60 immobili di pregio, 11 società, 200 rapporti bancari, 20 veicoli e 10 terreni agricoli. 

In particolare, informa la nota della Dia, il decreto di sequestro dei beni è stato emesso nei confronti di «Patrizio Massaria, Angelo Lombardi, Giuseppe D’Alpino, Carlo Risso e Francesco Naseddu, tutti residenti a Ladispoli. Gli stessi – spiega la nota – sono stati ritenuti responsabili della gestione di ingenti patrimoni, provento di attività criminali, riconducibili ad un articolato sistema di usura in danno di cittadini ed imprenditori locali in crisi economica, molti dei quali anche a causa del gioco d’azzardo, incoraggiato peraltro dagli stessi usurai che lo gestivano sulla piazza di Ladispoli». «Il provvedimento, emanato a seguito di proposta di misura di prevenzione formulata dal direttore della Dia, è l’epilogo di una complessa attività investigativa condotta dallo stesso Centro Operativo e denominata ‘Alsium’, che ha portato nel giugno scorso all’arresto di Masaria, Lombardi e Risso, ritenuti responsabili in concorso tra loro dei reati di usura ed esercizio del gioco d’azzardo aggravati», ragguaglia ancora la nota.

«Gli approfondimenti investigativi – sottolinea ancora la nota – hanno consentito di provare non solo la vicinanza dei predetti al clan Giuliano di Napoli, in particolare di Massaria e di D’Alpino indicati da alcuni collaboratori di giustizia quali referenti del clan sul territorio di Ladispoli, ma anche la sproporzione dei redditi dichiarati rispetto al patrimonio posseduto dagli stessi, ciò a conferma della loro pericolosità sociale». Il sequestro, nel dettaglio, interessa 60 immobili di pregio, 11 società, n. 200 rapporti bancari, 20 veicoli e 10 terreni agricoli il cui valore è stato stimato appunto in più di 100 milioni di euro.

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