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Camorra: Coldiretti, 5 mila ristoranti in mano a criminalità

Camorra: Coldiretti, 5 mila ristoranti in mano a criminalità

Lunedì, 3 aprile 2017

“Sono almeno cinquemila i locali della ristorazione del nostro Paese nelle mani della criminalita’ organizzata che approfitta della crisi economica per penetrare in modo sempre piu’ massiccio e capillare nell’economia legale”. E’ quanto afferma la Coldiretti in relazione all’azione del Centro operativo della Dia di Napoli che nell’ambito di una operazione anticamorra ha portato al sequestro di numerose unita’ immobiliari e partecipazioni in societa’ tra le quali il ristorante “Donna Sophia dal 1931” nel centro di Milano e la sala ricevimenti gia’ nota come “Villa delle Ninfe” a Pozzuoli. “Acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi le organizzazioni criminali hanno la possibilita’ di rispondere facilmente ad una delle necessita’ piu’ pressanti: riciclare il denaro frutto delle attivita’ illecite come e’ emerso dal Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalita’ nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”.

“Il volume d’affari complessivo dell’agromafia e’ salito – rileva la Coldiretti – a 21,8 miliardi di euro (+30% in un anno) perche’ la filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni criminali. L’agroalimentare e’ divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicita’ in tempo di crisi perche’ consente di infiltrarsi in modo capillare nella societa’ civile e condizionare la via quotidiana della persone. Le attivita’ ristorative sono dunque molto spesso tra gli schermi legalita’ dietro i quali si cela un’espansione mafiosa sempre piu’ aggressiva e sempre piu’ integrata nell’economia regolare. Grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attivita’ illecite muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalita’ dietro la quale e’ difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell’ordine – conclude la Coldiretti – svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare ed in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda”.

fonte:http://www.affaritaliani.it/